8 mag 2011

Siria, carri armati entrano a Tafas. Spari e arresti

Siria, carri armati entrano a Tafas. Spari e arresti

Le forze militari hanno raggiunto la città vicino a Deraa, dove sabato sono scese in piazza migliaia di persone scandendo slogan contro il presidente Assad. Sale la tensione anche nell’Egitto del dopo Mubarak: scontri al Cairo tra salafiti e copti



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E’ un’altra domenica di tensione in Siria. Le forze militari appoggiate da carri armati sono entrate nella città meridionale di Tafas, presso Deraa, la città da settimane cuore della rivolta anti-regime. Almeno otto i blindati penetrati all'alba (intorno alle 06:00 ora locale, le 05:00 in Italia) nella città, che conta 30mila abitanti. I residenti hanno raccontato di aver sentito colpi d'arma da fuoco e che l'esercito e gli agenti di sicurezza hanno fatto irruzione nelle case per arrestare numerosi giovani.

Venerdì 6 maggio Tafas era stata teatro di una manifestazione: migliaia di abitanti di un villaggio della pianura di Hauran, a cui era stato impedito di entrare a Deraa, avevano ripiegato su Tafas e avevano marciato nella città, scandendo slogan contro il presidente Bashar al-Assad.

Torna alta la tensione anche in Egitto, paese dove è già iniziato un percorso verso la democrazia dopo le proteste popolari dello scorso febbraio, che hanno portato alla caduta del presidente Hosni Mubarak. Nella notte tra il 7 e l’8 maggio ci sono stati violenti scontri tra salafiti e copti nel quartiere Embaba del Cairo che hanno causato una decina di vittime e oltre 150 feriti. La chiesa di Saint Mina è stata attaccata da musulmani perché vi sarebbe stata rinchiusa una cristiana che voleva convertirsi all'Islam. Un'altra chiesa, nello stesso quartiere, è stata incendiata. Le violenze e i disordini hanno richiesto l'intervento di poliziotti in tenuta anti sommossa. L'esercito egiziano ha promesso di usare la mano dura contro i responsabili degli scontri. Il primo ministro egiziano Essam Sharaf ha annullato la sua visita, prevista per la giornata di domenica 8 maggio, nei paesi del Golfo e ha convocato una riunione di emergenza del Consiglio dei ministri.

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