31 mar 2011

Giappone, il premier Kan: "Fukushima sarà smantellata"

Giappone, il premier Kan: "Fukushima sarà smantellata"

Aumentano le pressioni su Tokyo per allargare la zona di evacuazione intorno alla centrale elettrica. Le radiazioni continuano a riversarsi in mare. Intanto Sarkozy in visita al Paese ha sollecitato un vertice sul nucleare per maggio



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Cresce la pressione sul governo giapponese perché venga estesa la zona evacuata intorno alla centrale nucleare danneggiata dal terremoto e lo tsunami dell'11 marzo, mentre esperti dicono che probabilmente le radiazioni continuano a riversarsi nel vicino mare, dove la contaminazione al momento è 4.385 volte il limite di legge.

Le parole del premier giapponese- Contemporaneamente alle pressioni di estensione dell'aerea di evacuazione, il premier giapponese, Naoto Kan, nel corso di un incontro con i vertici del partito Comunista nipponico, ha rassicurato dichiarando ancora che  la centrale nucleare di Fukushima sarà smantellata. Kan ha inoltre fatto sapere che l'incidente in corso ha spinto il Giappone "a rivedere tutta la politica energetica", basata finora sul crescente utilizzo di energia nucleare per contribuire a combattere il riscaldamento globale. "Una volta che l'incidente sarà circoscritto, abbiamo bisogno di valutare il sistema attuale in cui viene lasciata la gestione degli impianti al settore privato", ha aggiunto il premier, secondo cui la "priorità è portare l'impianto in una condizione di sicurezza". L'incidente di Fukushima è stato un intreccio di fattori eccezionali e la sua esperienza "deve essere condivisa con la comunità internazionale".

Iodio radioattivo- Intanto lo iodio radioattivo nelle acque marine appena fuori dalla centrale nucleare di Fukushima è sempre più alto. Il governo giapponese, ha fatto sapere, di non avere piani immediati per ampliare l'area di evacuazione intorno alla centrale di Fukushima, dopo che l'Aiea ha registrato livelli di radiazioni oltre i limiti a Iitate, a 40 km dall'impianto nucleare. Lo ha detto il capo di gabinetto, Yukio Edano. I dati sul rialzo della radioattività, presi a circa 300 metri dalla costa, rafforzano l'ipotesi di materiale tossico che continua a riversarsi in mare. La Tepco, il gestore della centrale di Fukushima, alle prese con la difficoltà di raccolta dell'acqua radioattiva intorno a reattori ed edifici delle turbine, ha dovuto sospendere i piani sulla dispersione di resina sintetica nella zona vicino ai reattori n.4 e n.6 a causa del maltempo. L'utility aveva intenzione di spargere resina solubile in acqua sulla superficie del terreno per circa due settimane, a partire dal 31 marzo, come test per provare a trattenere la polvere radioattiva ed evitare la sua dispersione nell'aria.

Aiuti internazionali- Nel frattempo il Giappone sta ricevendo aiuti anche dall'estero in quello che per il Paese è il momento più buio dopo la Seconda guerra mondiale: il presidente francese Nicolas Sarkozy è arrivato a Tokyo nella prima visita di un leader straniero dall'inizio della crisi. Al suo arrivo, ha sollecitato per maggio un vertice delle agenzie per il nucleare dei Paesi membri del G20 per fissare nuovi standard mondiali.

Intanto, una squadra di 140 militari Usa, specializzata nel controllo delle radiazioni, sarà presto in Giappone negli sforzi per fronteggiare l'emergenza scaturita dalla centrale nucleare di Fukushima. Lo ha riferito il Ministero della Difesa nipponico, in merito al sostegno internazionale raccolto per portare i reattori dell' impianto sotto controllo dopo i danni causati dal sisma/tsunami dell'11 marzo.

I bilanci del sisma -  Il sisma e lo tsunami che hanno colpito la centrale di Fukushima Daiichi hanno provocato 27.500 tra morti e dispersi oltre a pesanti danni alla terza economia mondiale. I primi dati sulle conseguenze della tragedia dell'11 marzo mostrano che il settore industriale ha registrato questo mese un calo record dopo che le aziende hanno chiuso i battenti e il sistema di forniture non lavora più a pieno regime, soprattutto nel settore automobilistico e tecnologico. I danni sono stati quantificati in circa 300 miliardi di dollari e una banca di Wall Street ha spiegato che le richieste di risarcimento legate al disastro nucleare potrebbero superare i 130 miliardi.

30 mar 2011

Roma: si spoglia a Campo de' Fiori, viene picchiato a sangue

Roma: si spoglia a Campo de' Fiori, viene picchiato a sangue

Centinaia di giovani incitano un turista che, ubriaco, si bagna sotto il getto d'acqua di una fontana divelta. Poi, all'improvviso la rissa: un ragazzo gli sferra un pugno e lo lascia steso a terra. IL VIDEO


Roma: si spoglia a Campo de' Fiori, viene picchiato a sangue

Sabato notte, Roma, Campo de' Fiori. La piazza è stracolma di giovani e turisti. Qualcuno ha divelto la fontana e il potente getto d'acqua attira un ragazzo che si fa avanti. "Barcolla, completamente nudo e ubriaco in mezzo alla folla in delirio. Alza le braccia in segno di vittoria, qualcuno gli tira i jeans lasciati a terra, li prende al volo e li rilancia addosso a un gruppetto di tre ragazzi" scrive il quotidiano il Messaggero.



Pochi minuti dopo, il ragazzo filmato in questo video verrà picchiato a sangue. E lasciato lì, a terra, sotto gli occhi di tutti. (Guarda il momento dell'aggressione).
E' successo nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo. La vicenda, riportata sul quotidiano romano e ripresa in diversi video finiti su Youtube, ha come protagonista Daniel C. H., un 21enne inglese.
Dopo il pugno, "l'aggressore - scrive il quotidiano - non si  ferma e insieme ad altri due amici inizia a prendere a calci Daniel che intanto ha perso i sensi: calci violenti sulla schiena, poi in testa. Qualcuno finalmente interviene. Gli aggressori scappano. Daniel resta a terra". Dopo poco, il 21enne è soccorso da un'ambulanza e in ospedale riporta una ferita lacero contusa alla testa e traumi al volto e alla schiena.

Immediata la reazione del sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ha dichiarato: "L'episodio accaduto domenica a Campo de' Fiori ci indica che purtroppo dobbiamo tornare a utilizzare le ordinanze che, in passato, hanno limitato l'utilizzo dell'alcol nelle zone della movida". Il primo cittadino della capitale ha poi  riferito di aver "parlato con il prefetto e con il comandante dei vigili che stanno facendo degli accertamenti sull'accaduto soprattutto per quanto riguarda l'intervento nella piazza di vigili e polizia, per capire cosa è successo in quei minuti e cosa ha fatto ritardare l'intervento" delle forze dell'ordine.

"Super 8", le prime immagini del nuovo film di J.J. Abrams

"Super 8", le prime immagini del nuovo film di J.J. Abrams

Al festival CinemaCom di Las Vegas è stata proiettata l'anteprima dell'ultimo lavoro dell'autore di "Lost" e "Star Trek", prodotto da Steven Spielberg. E il gossip cinematografico si è subito scatenato



Finalmente possiamo gustarci l’anteprima di "Super 8," nuovo misterioso progetto firmato J.J.Abrams già autore delle famose serie “Lost” e “Star Trek”. Prodotto da Steven Spielberg, il film è già protagonista assoluto del ‘gossip cinematografico’: alcuni appassionati sostengono che si ispiri ai primi film prodotti di Spielberg come “ET” e “Incontri ravvicinati del terzo tipo”.

In arrivo nell’estate 2011, "Super 8" potrà contare su un budget di 45/50 milioni di dollari. Avvolta nel mistero più totale, un’anteprima della pellicola (disponibile sul sito ufficiale)  è stata proiettata al festival CinemaCom di Las Vegas (come racconta il video qui sopra). La proiezione ha fatto scatenare subito i primi fan di J.J. Abrams che stanno già inondando la rete di incredibili teoremi sul possibile soggetto. Alieni o non alieni, J.J. ha colpito ancora. Questo è indiscutibile.

La trama - Nell'estate del 1979, un gruppo di amici in una piccola cittadina dell'Ohio è testimone di un incidente ferroviario mentre sta girando un film in “super 8” nei pressi del luogo del disastro. Subito i ragazzi sospettano che l'incidente non sia stato tale e, subito dopo, strane sparizioni e misteriosi eventi iniziano ad avere luogo nella loro città. Lo sceriffo locale cercherà di vederci chiaro, scoprendo qualcosa di molto più spaventoso di quanto non avessero osato immaginare.

La guerra in Libia raccontata dal basso. VIDEO



La guerra in Libia raccontata dal basso. VIDEO

La rivolta contro Gheddafi può essere vista attraverso gli obiettivi, malfermi e non sempre attendibili, di reporter improvvisati. Che offrono comunque uno spaccato del dramma tra scene belliche e quotidianità. GUARDA I FILMATI


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di Raffaele Mastrolonardo


Una dimostrazione di donne libiche che, affermano, continueranno a cantare “fino a che la melodia non diventerà più dolce”. Un gruppo di ribelli che mostra orgoglioso l'artiglieria sottratta (anche grazie agli interventi aerei della coalizione) alle truppe leali a Gheddafi, un minareto che crolla. E poi, presunti cecchini che sparano dai tetti di Misurata e le strade deserte di Ajdabiya abbandonata dalla popolazione per sfuggire ai cannoneggiamenti delle truppe del rais.

Sono questi alcuni dei video caricati in rete e realizzati da testimoni diretti e non professionali che mostrano la guerra in Libia da un'angolazione e con un taglio diversi rispetto a quelli dei media tradizionali. Sfuocati, tremolanti, poco attendibili e difficilmente verificabili offrono, pur con tutte le cautele del caso, tasselli importanti per chiunque desideri una maggiore conoscenza degli eventi. Questo anche grazie all'attività di selezione e traduzione di progetti come Global Voices e Alive in Libya che aiutano a superare la barriera linguistica e offrono contesto al materiale grezzo raccolto dalla rete.

"Stiamo vivendo in uno stato di paura". A dirlo (minuto 1.58), mentre mostra le dita della mano in segno di vittoria, è un ragazzo di Ajdabiya, 154 chilometri da Bengasi, riconquistata dai ribelli il 26 marzo scorso dopo un'offensiva aerea della coalizione. Un video, datato 23 marzo e girato per lo più da una macchina, mostra l'atmosfera irreale, le strade deserte, le saracinesche abbassate e le case distrutte di una città fantasma, abbandonata dalla popolazione in vista degli scontri.

29 mar 2011

Zucchero & Dolores O'riordan- Pure Love

Massima allerta a Fukushima, governo: Possibile fuoriuscita di plutonio

Massima allerta a Fukushima, governo: Possibile fuoriuscita di plutonio

I sistemi di raffreddamento sono guasti e si moltiplicano le fughe radioattive nella centrale. Radioattività anche a Seul

Pubblicato il 29/03/11 da TMNews in Esteri| TAGS: osaka
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Osaka, 29 mar. (TMNews) - Il primo ministro giapponese, Naoto Kan, ha assicurato che il suo governo è "in stato di massima allerta" per gestire i problemi della centrale nucleare di Fukushima, pesantemente danneggiata dal terremoto dell'11 marzo e dal successivo tsunami. Naoto Kan ha sottolineato che la situazione della centrale resta "imprevedibile": i sistemi di raffreddamento di molti reattori sono guasti e le fughe radioattive si sono moltiplicate dal giorno del sisma.
E il governo giapponese ritiene "possibile" una fuoriuscita di plutonio dalla centrale. La notizia, già circolata ieri dopo che ieri la compagnia elettrica che gestisce l'impianto aveva reso noto che in cinque punti del suolo era stata rilevata la presenza di plutonio, la conferma è arrivata dal capo di gabinetto, Yukio Edano, che ha annunciato "più controlli anche nelle aree intorno all'impianto".

Il governo "affronterà questo problema in uno stato di allerta massima", ha aggiunto, durante una riunione della Commissione Bilancio del Senato. Intanto tracce di iodio radioattivo sono state individuate a Seoul e in altri luoghi della Corea del Sud, dopo l'incidente nucleare di Fukushima: lo hanno riferito le autorità del paese, che hanno deciso di effettuare dei test sul pescato in acque territoriali.
L'Istituto coreano per la sicurezza nucleare ha indicato di avere individuato tracce di iodio 131 a Seoul e in altri sette luoghi del paese, ma queste quantità sarebbero così deboli da non presentare nell'immediato alcun pericolo per la Sanità pubblica e l'ambiente. "Nessuna traccia radioattiva, invece, è stata trovata per il momento nei nostri pesci o in quelli importati dal Giappone", ha indicato un responsabile del ministero.

Vertice a Londra sulla Libia, Usa: "Gheddafi deve lasciare"

Vertice a Londra sulla Libia, Usa: "Gheddafi deve lasciare"

Al via la conferenza internazionale sulla missione, ma l'Unione Africana diserta il summit. Nuovo messaggio del raìs agli alleati: "Siete come Hitler". Lealisti e ribelli continuano a combattere per Sirte. Smentita la morte del figlio del Colonnello



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Al via a Londra la conferenza internazionale sulla Libia, inaugurata da David Cameron e alla quale non partecipa l'Unione africana. Il vertice è stato anticipato lunedì da una videoconferenza tra Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania, dalla quale era stata esclusa l'Italia.

Clinton: "Gheddafi se ne deve andare" -  "I raid contro le truppe di Muammar Gheddafi andranno avanti fino a quando il Colonnello non rispetterà tutte le condizioni della risoluzione 1973 dell'Onu", la posizione degli Usa ribadita da Hillary Clinton alla conferenza, considerata dal segretario di Stato americano il punto di svolta della crisi libica. Per Clinton la comunità internazionale deve continuare a fare pressione su Gheddafi per isolarlo completamente fino a quando non lascerà il potere.
"Abbiamo impedito una catastrofe umanitaria in Libia" ha dichiarato inoltre il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, intervenendo al vertice.

Nel Paese intanto si continua a combattere per la conquista di Sirte e i ribelli hanno fatto sapere di esserestati  respinti verso Ben Jawad, a 150 km dalla città natale di Gheddafi. Continuano inoltre gli attacchi della coalizione contro il raìs: nella notte le forze Usa hanno attaccato tre imbarcazioni del regime libico, tra cui una motovedetta, che stavano aprendo il fuoco contro unità civili nel porto di Misurata. Lo ha riferito la Sesta flotta americana in un comunicato. Dopo l'attacco notturno, la motovedetta Vittoria si è arenata e, delle altre due imbarcazioni più piccole, una è stata distrutta e l'altra è stata abbandonata dagli occupanti.

Gheddafi ai volenterosi: "Siete come Hitler" - "Lasciate la Libia ai libici, state eseguendo un'operazione di sterminio, state distruggendo un popolo che viveva in pace e in sicurezza, state per distruggere un paese in corso di sviluppo" ha detto Gheddafi in un messaggio alla comunità internazionale, in cui paragonato l'operazione militare alleata in Libia alla campagna di Hitler in Europa: "Sembra che voi in Europa e negli Stati Uniti non comprendiate che questa operazione militare, barbara e malefica, somiglia alle campagne di Hitler quando invadeva l'Europa e bombardava il Regno Unito".

"Lasciate che sia l'Unione africana a gestire la crisi, la Libia accetterà qualsiasi decisione che l'Unione assumerà" ha detto ancora il Colonnello. Ma l'Unione Africana non è presente alla conferenza di Londra e al momento non si conoscono le ragioni della defezione.

Voci su un possibile esilio in Ciad
- Gheddafi non sembra intenzionato insomma ad arrendersi anche se, secondo il quotidiano arabo 'al-Sharq al-Awsat , alcuni stretti collaboratori del Colonnello si troverebbero in queste ore in Ciad per preparare un possibile esilio del raìs nel paese. Il quotidiano cita fonti vicine al regime di Tripoli. Secondo le stesse fonti inoltre i familiari e  parenti del leader libico stanno cercando da giorni un rifugio sicuro  in uno dei paesi africani o dell'America latina.

Smentita la morte di Khamis Gheddafi - La televisione libica ha trasmesso immagini di Khamis, il figlio di Muammar Gheddafi che un sito dell'opposizione aveva dato per morto in un attacco kamikaze (guarda il video). Khamis è stato mostrato nella caserma-bunker del padre a Tripoli mentre saluta i sostenitori del regime, radunati per formare "scudi umani". Il giornalista dell'emittente ha commentato che il video, trasmesso "in diretta", smentisce le voci sulla morte di Khamis.  Il sesto figlio di Gheddafi comanda le forze speciali della 32esima brigata, unità militare d'elite dell'esercito libico. Nei giorni scorsi un sito d'opposizione aveva riferito che sarebbe morto nello schianto di un jet pilotato da un ufficiale libico passato con i ribelli sulla caserma di Bal al Azizia.

Nuovi Turismi: viaggiare al tempo di Internet

Nuovi Turismi: viaggiare al tempo di Internet

C'è chi visita paesi lontani senza muoversi da casa, navigando nel web, chi pianifica on line ogni dettaglio della vacanza e chi non si separa mai dai suoi oggetti tecnologici. In un libro edito da Morellini, le frontiere virtuali del viaggio.


Nuovi Turismi: viaggiare al tempo di Internet

di Mario Gerosa e Sara Magro

Geografie virtuali


Web Surfing - Prima c’è stato il boom dei viaggi last minute, che  fanno risparmiare un bel po’. Poi è stata la volta dei viaggi low cost, che fanno risparmiare molto. Ed ora è la volta dei viaggi no cost, dove non si spende praticamente niente. Non si spende perché non si va da nessuna parte, almeno non fisicamente. Si esplorano soltanto mappe su mappe, foto, video, link, post e descrizioni varie conservate nel web. Metaforicamente si surfa, ma in realtà si resta incollati alla sedia.

È la versione 2.0 dei viaggi immobili, un fenomeno nato nell’Ottocento ai tempi del Viaggio attorno alla mia camera di Xavier de Maistre e tornato in voga negli ultimi anni, soprattutto grazie alle possibilità e alla forza propulsiva del web. Il viaggio no cost è l’estremizzazione radicale del viaggio programmato su internet: fino a qualche anno fa, il web serviva esclusivamente per scegliere, per confrontare e per acquistare il viaggio. Oggi si è andati decisamente oltre: su internet non si prenota più il viaggio, lo si fa. In questo caso, ci sono almeno due scuole di pensiero: c’è chi programma viaggi all’interno dei mondi virtuali, per scoprire tutte le curiosità di Second Life e le meraviglie di World of Warcraft, e chi invece predilige un tipo di viaggio più concettuale, da eff ettuare con Google Earth e Google Maps, straordinari strumenti che negli ultimi tempi si sono sostituiti ai classici atlanti di una volta. Google Earth presenta in tempo reale i territori del nostro pianeta, mentre Google Maps off re la possibilità di creare mappe tematiche.

Chi sceglie di viaggiare con Google Earth e Google Maps è l’erede ideale dei personaggi che un tempo si deliziavano a fantasticare sulle cartine e sugli orari ferroviari, immaginando percorsi complessi e avventurosi e che facevano più volte il giro del mondo senza spostarsi da casa. Google Earth è un sistema che, grazie a riprese satellitari, offre una rappresentazione dei territori di tutto il mondo in tempo reale. Molti suggerimenti si trovano già sulla directory della home page di Google Earth, dallo “Skyscrapers Tour” al “Cathedral 3D Tour”. Google Maps invece è uno strumento per creare centinaia di atlanti su misura, in base ai propri interessi. Su queste mappe Web surfi ng Geografie virtuali 16 gli appassionati riportano una serie di dati per personalizzare le carte geografiche digitali.

Così, posso avere una mappa del Veneto su cui sono evidenziati i punti nevralgici per gli appassionati di vini; poi, cliccando su quei punti, vengo rimandato a link che mi dicono tutto su un certo produttore, mentre con Street View, un altro programma, posso visitare virtualmente un certo luogo, guardandolo da varie angolazioni. Scoperta la metodologia, si passa al viaggio vero e proprio, che si può fare in due modi, o esplorando la mappa, o usandola come base per un viaggio nella realtà.

Con Google Maps si possono fare moltissimi tipi di viaggi a tema: è sufficiente cercare sul web e poi iniziare a curiosare. Molto gettonata la mappa del Signore degli anelli, così come quella di Harry Potter, ideali per curiosare tra gli highlights di fi lm e bestseller; un altro must è la mappa dei luoghi del Codice da Vinci. Ma non meno interessanti sono le mappe che fanno riferimento ai videogame, come quella di Grand Theft Auto IV. Non si tratta soltanto di mappe che fanno riferimento a luoghi reali: sul web è molto divertente fare un viaggio sulle carte geografi che digitali di World of Warcraft, scoprendo le particolarità di molti luoghi immaginari prima di viverli con un viaggio "vero" in un universo sintetico.
Sempre su Google Maps, i luoghi legati ai Led Zeppelin, il leggendario gruppo rock di Stairway to Heaven: tra le locations c’è anche la residenza dell’occultista Aleister Crowley, vicino al Lago di Loch Ness, comprata e poi rivenduta dal chitarrista Jimmy Page.

Poi si può andare sul blog Google Maps Mania e scegliere un viaggio, lasciandosi ispirare dai post di matrice cultural geografica. Poi si può scorrere l’elenco di siti come http://keirclarke. googlepages.com/directory.htm e passare alla fase operativa, cliccando sui link che portano alle varie mappe. Vale la pena ricordare che, una volta che si è preso gusto a questo tipo di viaggio, si possono approfondire certe emergenze architettoniche prendendo spunto dal blog Google Sightseeing, che comprende ponti, vulcani, stadi, location di fi lm. Sul sito Google Earth Hacks ci sono varie chicche, come la mappa di Pippi Calzelunghe a Taka-Tuka. Con Google Maps, poi, si possono individuare le location di Desperate Housewives, mentre con Google Geografie virtuali 17 Earth si può zoomare su Wisteria Lane, per veder bene come è fatta la celebre strada. Un must è anche l’isola di Lost, da esplorare palmo a palmo a passo di mouse. Infi ne, su Google Maps ci possono essere anche dei video “georeferenziati”: signifi ca che a una certa indicazione su una mappa corrisponde anche un video girato in quel luogo.

Turismatica - Da qualche tempo tour operator, agenzie di viaggio e linee aeree si avvalgono notevolmente delle possibilità off erte da Internet.  L’offerta è molto vasta: si spazia dai siti che vendono voli e viaggi a prezzi competitivi, fi no a veri e propri social network di viaggi dove si possono condividere le proprie impressioni su un albergo o su una certa destinazione, e chiedere consiglio su un viaggio a chi frequenta quello stesso sito web. In tal senso, si tende a organizzare sempre più il proprio viaggio grazie all’utilizzo delle tecnologie informatiche. Un trend importante, che ha comportato anche la creazione del neologismo “turismatica”, composto da turismo e informatica. Questo termine indica un nuovo modo di fare turismo nell’era del web 2.0: infatti con l’avvento di una Rete legata alla condivisione e alla partecipazione, le potenzialità di Internet non si esauriscono nella possibilità di acquistare un biglietto senza muoversi da casa o di fare il check-in elettronico con il proprio computer. Grazie a siti come TripAdvisor, Venere.com o Expedia, è cambiato radicalmente il modo di promuovere le destinazioni e di organizzare il viaggio.

Tecnoturismo (o Flashpacker tourism)
- Nell’immaginario turistico il giovane con lo zaino in spalla è l’emblema classico del viaggiatore. Personaggi simili se ne incontrano continuamente nelle stazioni e negli aeroporti di tutto il mondo. È l’icona di chi viaggia con pochi soldi ma con tanta voglia di conoscere nuovi luoghi e nuove culture. O almeno, era così fi no a un po’ di tempo fa, perché adesso le cose sono cambiate. Fino a qualche anno fa si parlava molto di backpacking, cioè di turismo con lo zaino in spalla, un modo di viaggiare che continua a riscuotere grande successo ma che non è più di moda.

I giovani di oggi, i nativi digitali, quelli nati con Internet e con i mondi virtuali, non si riconoscono più nel turismo degli zaini pieni e dei portafogli vuoti. A questo proposito, nel sito Travoholic.com è stata definita acutamente la differenza fra Geeky Flashpacker e Minted Flashpacker, dove il primo tipo di viaggiatore punterebbe soprattutto sulla tecnologia spinta, l’altro, invece, coniugherebbe tecnologia e lusso. In poche parole, il Geeky Flashpacker preferisce stare in ostello pur d’avere il nuovissimo gadget di cui ha letto su Wired; il Minted invece si accontenta di un gadget di penultima generazione ma non rinuncia all’hotel di charme, dove chattare con gli amici di Facebook davanti al camino. Ma sono distinzioni minime: in generale va notato che i viaggiatori dell’era di Second Life, quando non visitano qualche universo sintetico, si muovono con un armamentario tecnologico che non fa rimpiangere la loro cameretta da geek, equipaggiata con ogni sorta di ritrovato tecnologico per essere sempre connessi con il mondo. E così sono nati i flashpackers, che sono sempre turisti con il mega-zaino d’ordinanza - quello che ostruisce i passaggi nei corridoi dei treni e che prende tre posti nel metrò - ma che hanno un approccio diverso con le cose da portar via per il loro viaggio. Il flashpacker in genere è un nomade abbiente che viaggia con più gadget tecnologici di un marine in missione: del suo corredo fanno parte lettori mp3, smartphone, iPad, videocamere digitali e computer portatili. I flashpacker amano essere “always on”, stare sempre connessi a Internet, e mentre viaggiano raccontano agli amici quello che fanno sui social network e sui blog, in modo da essere ben presenti nella community. E se la sera i backpackers (che in genere sono i loro padri e gli zii) si riunivano in spiaggia o nell’ostello per ascoltare il repertorio standard di quello che sapeva suonare la chitarra (in verità spesso non si andava molto oltre il giro di sol e di do), adesso i flashpackers si raccolgono attorno a quello che ha l’iPad dopo essersi ripresi tra loro con la videocamera per documentare in tempo reale su Youtube il loro viaggio.
© 2011 Morellini Editore

28 mar 2011

Senza fiato feat. Dolores O'Riordan (negramaro)

Jennifer Lopez - On The Floor ft. Pitbull (nuovo singolo)

Bombardamenti in Libia - video raro - Operazione Odissey Dawn (immagini ...

Lampedusa, tensione alle stelle: pescatori bloccano il porto

Lampedusa, tensione alle stelle: pescatori bloccano il porto

Situazione sempre più difficile nell’isola dove nelle ultime ore gli sbarchi dei clandestini dal Nord Africa non si sono fermati. Lombardo risponde a Maroni: "Non offenda e risolva questi problemi". Fazio: "Igiene drammatica, invio gli ispettori"



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Non si ferma l'emergenza sbarchi a Lampedusa, dove la convivenza tra i cittadini dell'isola siciliana e gli immigrati provenienti soprattutto da Tunisia e Libia si fa sempre più dura e difficile.
Alcuni pescatori stanno trainando quattro barconi usati dai migranti e sequestrati per posizionarli all'ingresso del porto di Lampedusa. Lo scopo è impedire il transito delle motovedette che soccorrono gli immigrati. Dal molo una cinquantina di donne sta incitando l'azione, invitando altri uomini alla partecipare alla protesta. Sulla banchina la tensione e' altissima.

Smentita invece dagli investigatori la notizia circolata in mattinata: una coppia di coniugi siciliani avrebbe denunciato un aggressione e una rapina nella propria abitazione da parte di un gruppo di immigrati. Il racconto dell'episodio è stato fatto dal figlio della coppia, davanti al consiglio comunale. Ma poi smentito dalle forze dell'ordine: non è stata una rapina, ma un furto.

Tensione anche tra Roma e Palermo - Scintille anche tra Roma e Palermo, con il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo che ha risposto all'intervista rilasciata dal ministro Maroni al Corriere della Sera.  "Il ministro Maroni pensa di risolvere il problema di Lampedusa offendendo il presidente della Regione siciliana, senta invece il signor Solina e la moglie, depredati e aggrediti nella loro abitazione da un gruppo di immigrati - ha detto Lombardo - Maroni assicuri la sicurezza degli uomini e delle donne lampedusane, impedisca gli sbarchi dei tunisini e li faccia accompagnare altrove, non a Lampedusa".

Condizioni igieniche drammatiche - E si fa drammatica anche la situazione igienica del centro (guarda le foto), tanto che il ministro Fazio annuncia l'intenzione di inviare ispettori.  "Non riteniamo che ci sia un rischio di epidemie, ma un problema igienico-sanitario importante e che potrebbe in futuro continuare. Anche per questo i nostri ispettori arriveranno sull'isola oggi" ha detto il ministro della Salute. "Ieri ho parlato a lungo con l'assessore Russo - ha aggiunto Fazio -  lui sta mandando due ispettori della regione e dell'Asl e noi stiamo mandando i nostri ispettori del ministero. Insieme a questi ci sarà un osservatore dell'Oms che è già a Roma proprio per questo motivo, e anche un rappresentante dell'istituto dei migranti che dovrà valutare tutti gli aspetti inerenti alla copertura psicologica e sanitaria".

Cresce il numero dei migranti sull'isola
- Intanto il numero di immigrati presenti sull'isola è arrivato a 5.496 persone, 200 dei quali nel centro di accoglienza di contrada Imbriacola, 200 nella ex base Loran, 550 in strutture messe a disposizione dalla Chiesa e il resto, circa 3.500, nella stazione marittima. A questi vanno aggiunti i 250 stranieri ancora bloccati a Linosa. Per oggi dovrebbero essere approntati nuovi voli di trasferimento ma il ministero dell'Interno non ha ancora reso noto quanti saranno e dove saranno diretti. Inoltre non è previsto l'arrivo di nessuna nave passeggeri, per spostare gli immigrati verso altri centri accoglienza, né della nave "San Marco" della Marina Militare. Domenica una nave della Grimaldi ha portato via 850 stranieri, mentre altri 200 sono stati trasferiti con due voli. La nave della Siremar ha, invece, imbarcato a Linosa 550 eritrei e somali fuggiti dalla Libia e nella notte poi trasportati in pullman a Mineo.

La situazione nei centi d'accoglienza d'Italia
- Ma l'emergenza per gli sbarchi ora si sposta anche nei centri di accoglienza delle altre regioni. Il centro di Isola Capo Rizzuto, alle porte di Cronte è ormai saturo. La struttura, realizzata per ospitare 1.200 persone ha in carico circa 1.600 stranieri, tutti giunti a Lampedusa nei giorni scorsi. Il centro, che opera a pieno regime dallo scoppio delle crisi nordafricane, pertanto, non è al momento in grado di accogliere altri ospiti.

Giappone, fuga di acqua altamente radioattiva da Fukushima

Giappone, fuga di acqua altamente radioattiva da Fukushima

Secondo il governo la causa degli alti livelli radioattivi è la parziale fusione di barre di carburante all’interno del reattore due. Il gestore dell’impianto Tepco chiede aiuto alle autorità francesi. E intanto continuano le scosse di terremoto



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Acqua altamente radioattiva è fuoriscita lunedì 28 marzo da un reattore dell'impianto nucleare di Fukushima Daiichi, gravemente danneggiato dal terremoto dell'11 marzo. Riflettendo la crescente difficoltà negli sforzi per controllare i sei reattori del complesso, il gestore Tokyo Electric Power Co <9501> (Tepco) ha chiesto aiuto alle società francesi, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa Kyodo. L'impianto, a 240 km a nord di Tokyo, è stato danneggiato dal sisma e dallo tsunami che hanno provocato oltre 27.000 vittime tra morti e dispersi nel nordest del Giappone.

Incendi, esplosioni e fughe radioattive hanno ripetutamente costretto gli ingegneri a sospendere gli sforzi per stabilizzare l'impianto, come il 27 marzo, quando il livello di radiazioni nell'acqua del reattore 2 ha superato di 100.000 volte la normalità. Una parziale fusione di barre di carburante all'interno del reattore è responsabile degli alti livelli radioattivi, anche se secondo il segretario del capo di gabinetto Yukio Edano la fuga è contenuta all'interno del reattore. Tepco ha riferito che radiazioni sopra i 1.000 millisievert all'ora sono state trovate nell'acqua all'interno dei tunnel usati per portarla fuori dal reattore.

Seconda l'Agenzia Usa per la protezione dell'ambiente, una singola dose di 1.000 millisievert è abbastanza per provocare emorragie. Funzionari Tepco hanno riferito che le gallerie sotterranee non arrivano in mare, ma non si può escludere l'eventualità che l'acqua radioattiva filtri nel terreno. Greenpeace ha reso noto che i suoi esperti hanno confermato i livelli di radiazione fino a 10 microsievert per ora in un paesino a 40 km a nordovest dell'impianto, chiedendo di ampliare di 20 km la zona di evacuazione. Ma secondo l'Agenzia giapponese per il nucleare le misurazioni del gruppo ambientalista non possono essere considerate affidabili.

Oltre 70.000 persone sono state evacuate da una zona entro 20 km dall'impianto e ad altre 130.000 persone in un'area che si estende per altri 10 km è stato raccomandato di restare al chiuso o di lasciare la zona. Oltre alla zona di evacuazione, tracce di radiazioni sono state trovate nell'acqua di rubinetto di Tokyo e fino in Islanda. Nel weekend, il livello di radiazioni ha costretto ad una sospensione dei lavori al reattore. La scorsa settimana, due lavoratori all'impianto sono rimasti ustionati alle gambe dalle radiazioni. Una soluzione a lungo termine potrebbe essere quella di seppellire i reattori di Fukushima con sabbia e cemento, come è accaduto a Chernobyl nel 1986.

Libia, i ribelli verso Sirte. La Russia critica la missione




Libia, i ribelli verso Sirte. La Russia critica la missione

Protetti dai raid della coalizione internazionale, gli insorti continuano la loro avanzata. Dopo aver messo le mani sui pozzi di petrolio ora è battaglia per il controllo della città in cui è nato Gheddafi. Mosca: "Intervento non autorizzato dall'Onu"



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Continua l'avanzata in Libia da parte degli insorti, che domenica hanno messo le mani su Ras Lanuf e sulle zone petrolifere del Paese. I ribelli, protetti dagli attacchi aerei della coalizione occidentale, hanno invertito la tendenza delle ultime settimane e, negli ultimi giorni, si sono ripresi una serie di città.
Ma mentre la loro avanzata  verso Ovest prosegue, di  pari passo con i raid degli alleati, una dura presa di posizione sulla missione internazionale arriva dalla Russia. "L'intervento della coalizione nella guerra civile in Libia non è stato autorizzato dalla risoluzione 1973 del consiglio di sicurezza: detto il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov". La Russia si era astenuta, insieme alla Cina, dal voto sulla missione.

I ribelli: "Conquistata Sirte"
- Il portavoce dei ribelli libici ha annunciato poche ore fa che anche Sirte, la città natale del colonnello Muammar Gheddafi, è stata conquistata dai rivoltosi. Shimsiddin Abdulmolah ha aggiunto che i suoi uomini non hanno incontrato molta resistenza delle forze lealiste. La notizia è stata accolta da spari in aria e dal suono dei clacson nella roccaforte orientale dei ribelli, Bengasi. Se fosse confermata, la conquista di Sirte, città di importanza strategica ma anche simbolica, sarebbe un pesante colpo assestato al regime. Ma sulla conquista di Sirte non ci sono ancora notizie certe: un giornalista della France Press ha detto di aver sentito all'alba nove potenti esplosioni nella città, ma non ha potuto confermare che Sirte sia finita in mani agli insorti. Altri reporter hanno riferito che gli insorti sarebbero stati bloccati a 140 km da Sirte dalle truppe pro-Gheddafi.

Al via export del petrolio - I campi petroliferi riconquistati nelle ultime 48 ore consentiranno in ogni caso ai ribelli di "produrre almeno 100.000, 130.000 barili al giorno" con una potenzialità di "300.000", ha detto Ali Tarhoni, responsabile per gli affari economici degli antigovernativi, che affermano di aver già siglato un contratto con il Qatar per l'export. Il flusso di greggio riprenderà "in meno di una settimana".

Controllo delle operazioni alla Nato - Intanto, nella giornata di domenica il comitato militare della Nato ha trovato l'intesa sul comando delle operazioni, affidate al generale canadese Charles Bouchard, che saranno tese a "proteggere i civili e le aree popolate da civili sotto minaccia di attacco da parte del regime". La missione, denominata "Unified protector", prevede una no fly zone rafforzata (no fly zone plus), ovvero raid su bersagli di terra. All'Alleanza occorreranno circa 48 ore per assumere il pieno controllo delle operazioni.

27 mar 2011

Lampedusa, bimbo nasce su un barcone in avaria. Ma un altro muore

Lampedusa, bimbo nasce su un barcone in avaria. Ma un altro muore

Una donna ha partorito e un'altra, incinta di tre mesi, ha perso il bambino. Erano su un'imbarcazione partita dalla Libia e giunta sulle coste siciliane dopo una traversata di tre giorni. Il centro d'accoglienza continua ad essere pieno: mille migranti hanno trascorso la notte sul molo. GUARDA LE IMMAGINI

Torna la paura a Fukushima: radiazioni fuori controllo

Torna la paura a Fukushima: radiazioni fuori controllo

I tecnici che lavoravano al reattore numero 2 della centrale giapponese sono stati evacuati perché è stata rilevata una radioattività 10 milioni di volte superiore al normale. Per l’Aiea la crisi è “ancora ben lontana dall'essere risolta”. LO SPECIALE



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E' di nuovo altissimo l'allarme a Fukushima. I tecnici che lavoravano al reattore numero 2 sono stati evacuati perché è stata rilevata una radioattività 10 milioni di volte superiore al normale. Non solo. L'Agenzia per la Sicurezza Atomica giapponese ha annunciato che l'acqua del mare prospiciente la costa dove si trova la centrale nucleare ha un livello di radioattività da iodio 1850 volte superiore al limite legale: secondo l'agenzia, questa concentrazione potrebbe essere la prova di una fuoriuscita continua di materiale radioattivo e si sta lavorando per cercare di individuare la falla, sebbene la radiazione nell'aria si sia ridotta da sabato in gran parte delle località vicine.

Intanto Yukiya Amano, direttore generale dell'Aiea (l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) ha riconosciuto che la crisi nucleare in Giappone è "ancora ben lontana dall'esser risolta". L'ispettore dell'agenzia Onu ha avvertito che la situazione di allerta potrebbe ancora prolungarsi per settimane, se non mesi; e ha ammesso di non sapere se i reattori siano coperti con acqua sufficiente per raffreddarsi.