Ajdabiya nelle mani dei ribelli. Gheddafi attacca Misurata
Gli insorti avanzano e annunciano di aver preso degli ostaggi tra gli uomini del Raìs, mentre continuano i raid della coalizione. Obama: "La missione è un successo, abbiamo evitato una catastrofe umanitaria". Navi italiane sotto il comando Nato. SPECIALE
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SPECIALE: Dalle proteste di piazza alla guerra in Libia
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LE IMMAGINI DI AJDABIYA
Bombe e combattimenti continuano a infiammare la Libia nell'ottavo giorno di intervento internazionale. Ma mentre gli aerei della coalizione proseguono i raid sulle forze fedeli a Muammar Gheddafi e i ribelli avanzano e conquistano la città di Ajdabiya (GUARDA LE IMMAGINI), sul fronte diplomatico si registrano ancora tensioni tra Italia e Francia.
L'avanzata dei ribelli - I ribelli hanno strappato alle truppe di Muammar Gheddafi Ajdabiya, l'ultima grande città sulla strada per Bengasi. Secondo Al Jazeera, che cita fonti dei ribelli, questi ultimi avrebbero catturato molti soldati delle truppe del Raìs. Con la riconquista della città, in Cirenaica la situazione si è completamente ribaltata: a detta degli stessi insorti, le forze fedeli al Raìs "sono in rotta", si stanno ritirando in direzione di Marsa el-Brega, 80 chilometri a sud-ovest. "Stiamo inseguendo i governativi sulla strada per Brega", ha detto un portavoce dei rivoltosi.
Nella città di Misurata invece le forze di Gheddafi continuano ad attaccare tramite i cecchini, che dai tetti degli edifici prendono di mira i civili.
Continuano i raid - Nella notte tra venerdì 25 e sabato 26 gli alleati hanno colpito "siti civili e militari" della città di Zliten, a 160 chilometri da Tripoli. Anche la regione di al Watia, a sudovest di Tripoli è stata colpita da missili di lunga gittata mentre la zona di Tajura, periferia est della capitale, è stata colpita da tre esplosioni in successione.
Battaglia a Misurata - Aerei della coalizione hanno bombardato anche posizioni delle forze di Gheddafi nelle vicinanze di Misurata, inclusi depositi di armi. Le forze fedeli al regime stavano bombardando la terza città della Libia, tuttora in mano agli insorti: lo ha riferito un portavoce di questi ultimi. I velivoli alleati avrebbero effettuato "parecchie incursioni", ma continuano comunque a sorvolare la zona. "Dopo i raid il bombardamento su Misurata si è ridotto, prima era stato molto pesante", ha proseguito il portavoce.
"Gli Usa e gli alleati pensano ad armare l'opposizione" - Gli Usa e i suoi alleati starebbero pensando ad armare l'opposizione libica. Lo rivela il Washington Post secondo cui il presidente Barack Obama riterrebbe che la risoluzione Onu avrebbe abbastanza "flessibilità" da permettere questo tipo di assistenza. Il giornale americano cita come fonte l'ex ambasciatore in Libia Gene Cretz spiegando che comunque nessuna decisione sarebbe ancora stata presa.
Obama ha ribadito che gli Usa non vogliono uccidere Muammar Gheddafi: "Vogliamo un
cambio di regime ma senza eliminare" il Colonnello, ha detto il presidente secondo il deputato democratico Dutch Ruppersberger citato dal sito web Politico al termine dell'incontro tra Obama e i capi dei gruppi democratici e repubblicani di Camera e Senato alla Casa Bianca.
Il presidente Usa ha anche detto che la missione è un successo spiegando che "è stata evitata una catastrofe umanitaria e le vite di innumerevoli civili, uomini, donne e bambini innocenti sono state salvate".
Navi italiane passano sotto il comando Nato - Dopo giorni di trattative la Francia ha ceduto sul trasferimento del comando delle operazioni alla Nato e a, partire dalla mezzanotte di venerdì, fa sapere lo Stato maggiore della Difesa, sono state trasferite sotto comando Nato le navi italiane portaeromobili Giuseppe Garibaldi; fregata Libeccio; nave rifornitrice Etna; pattugliatore Comandante Bettica.
Venerdì 25 Sarkozy ha annunciato che Parigi e Londra stanno approntando "una soluzione politica e diplomatica" per la Libia. Una notizia accolta con sorpresa alla Farnesina dove si fa notare che anche "l'Italia ha le sue idee e le sue proposte per accompagnare il processo, gestito dai libici, per la nascita di nuova Libia unita e democratica e ne parleremo con i nostri partner nelle sedi opportuno, gia da martedì a Londra".
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