11 mar 2011

Giappone, la terra trema. Tsunami di 10 metri: video e foto

Giappone, la terra trema. Tsunami di 10 metri: video e foto

Un terremoto di magnitudo 8.9 ha colpito la costa nordorientale. Un'onda anomala ha raggiunto la città di Sendai. A Tokyo gli edifici hanno tremato violentamente, mentre nel porto scoppiavano incendi. Vittime e feriti. Allarme in tutto l'Oceano Pacifico



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Un terremoto di magnitudo 8.9 ha colpito la costa nordorientale del Giappone provocando vittime e "molti feriti", sia nella capitale Tokyo sia nella prefettura settentrionale di Miyagi, vasti incendi e uno tsunami di 10 metri. E' il sisma più forte da sette anni a questa parte.
Il ministro degli Esteri giapponese, Takeaki Matsumoto, ha dato disposizioni alla struttura
diplomatica di accettare gli aiuti internazionali.

Tsunami di 10 metri sul porto di Sendai - Nel porto del capoluogo di Sendai, testimoni oculari hanno riferito di aver visto abbattersi uno 'tsunami' alto ben una decina di metri: esattamente come avevano preavvertito le autorità, ma in un tempo ancora più rapido rispetto alle pur pessimistiche previsioni.

Il sisma - Secondo il Centro di Controllo Geologico degli Stati Uniti, il sisma ha raggiunto un'intensità pari addirittura a 8,9 gradi sulla scala aperta Richter. Le onde telluriche sono state avvertite distintamente fino a Pechino. A Tokyo molte persone hanno riportato lesioni in seguito al crollo del tetto di una scuola, dove era in corso una cerimonia di consegna dei diplomi alla quale stavano partecipando circa seicento studenti. Bloccati i treni-proiettile, chiuse centrali nucleari e raffinerie: in quella di Iichihara, vicino alla capitale nipponica, si è sviluppato un incendio, così come era già avvenuto in porto, dove si erano innescati almeno sei focolai. Chiuso anche l'aeroporto di Tokyo. Tutti i porti giapponesi sono stati chiusi e le attività sospese, riferiscono gli spedizionieri. "E' un disastro. Tutte le operazioni di scarico sono state sospese nella zona", ha detto un agente marittimo.
La Borsa ha esteso le perdite dopo la notizia del terremoto.

Le scosse - L'epicentro è stato localizzato a una profondità di 24 chilometri al di sotto del fondale marino e 130 chilometri a est del porto di Sendai, capoluogo della prefettura settentrionale nipponica di Miyagi, che è tra le città più devastate. Dopo quella principale, e maggiormente distruttiva, i sismografi hanno riportato non meno di otto scosse di assestamento, una delle quali immediatamente dopo il terremoto e un'altra d'intensità pari a 6,8 gradi sulla scala aperta Richter, con epicentro individuato sulla terraferma, circa 66 chilometri a nord-est di Tokyo. La stessa zona due giorni fa era stata interessata da un sisma di magnitudo 7,3, rimasto peraltro privo di conseguenze di rilievo.

Allerta in tutto l'Oceano Pacifico - Il Centro di Monitoraggio Usa degli 'tsunami' ha esteso l'allerta all'intero Oceano Pacifico, dopo averlo lanciato per gli Stati Uniti occidentali, l'Alaska e le Hawaii, avvertendo che sono a rischio anche l'Australia e il Sud-America. In Asia analoghi allarmi sono stati diramati dalla Russia per la Siberia e le isole Curili, a Taiwan, nelle Filippine e in Indonesia. Altrettanto è avvenuto in Oceania, dove in particolare evacuazioni di massa sono state intraprese alle Marianne.

I precedenti - La costa nordorientale del Giappone sul Pacifico, Sanriku, in passato è stata colpita da terremoti e tsunami e un sisma di magnitudo 7.2 si era verificato mercoledì. Nel 1933, un sisma di magnitudo 8.1 nella zona provocò la morte di oltre 3.000 persone.

Migliaia di volte più violento di quello in Abruzzo - E' stato "alcune migliaia di volte" più violento di quello dell'Aquila del 6 aprile 2009, il terremoto che ha colpito il Giappone. Lo ha detto il funzionario di sala sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Francesco Mele.  "La magnitudo - ha spiegato - si calcola su una scala logaritmica, per cui all'aumento di ogni grado corrisponde un aumento pari a un fattore 30". Di conseguenza un terremoto di magnitudo 8,2 e' 900 volte più violento rispetto a un sisma di magnitudo 6,2, come quello che ha colpito L'Aquila tre anni fa.

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