La guida per capire l'emergenza nucleare a Fukushima

La situazione delle centrali nucleari giapponesi a Fukushima evolve di ora in ora; non è quindi facile seguire il procedere degli sforzi delle squadre di emergenza che cercano di “spegnere” le reazioni all’interno dei reattori. Anche se tutto è, nei limiti del possibile, programmato secondo strette procedure di sicurezza, sembra che il processo non sia del tutto sotto controllo e che le temperature non si abbassino con il tasso previsto. I tentativi - eroici - dei tecnici sembrano scontrarsi con una situazione che non migliora.
A questo contribuisce anche il flusso di notizie proveniente dai mezzi di informazione, che non sempre contribuisce a chiarire il susseguirsi degli eventi.
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Il parere dell'esperto
Per chiarire, sia pure a distanza, quanto presumibilmente sta accadendo sulla costa orientale giapponese dopo il terremoto e lo tsunami, abbiamo intervistato Massimo Zucchetti, professore ordinario di Impianti nucleari al Dipartimento di energetica del Politecnico di Torino.
Zucchetti chiarisce alcuni aspetti della situazione, ma allo stesso tempo mette in guardia da un facile ottimismo e dal definire sotto controllo la situazione.
Nessuna reazione non controllata
Da quanto è possibile determinare, pare che nei reattori la pressione che si accumula nel nucleo sia periodicamente abbassata lasciando uscire un vapore debolmente radioattivo, e che le barre di materiale fissile (o meglio quanto è rimasto) si possano accumulare sul fondo del reattore, senza peraltro dare origine a quello che gli esperti definiscono “criticità”, in breve la reazione nucleare non controllata.
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