Libia: nuovi raid di Usa e Francia. Gheddafi: "Vinceremo"
Il Colonnello torna a scagliarsi contro la coalizione internazionale: "E' una crociata: voi morirete, noi vinceremo". Continuano gli attacchi alleati: i morti sarebbero 64. Il regime distribuisce un milione di armi e attacca gli insorti a Misurata
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| libia odissea all'alba onu francia usa speciale mediterraneo 20-03-2011 tg24 mondo |
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Dopo la pioggia di missili della notte sulle coste libiche per costringere Gheddafi a cessare il fuoco, la Francia questa mattina ha ripreso i bombardamenti, mentre l'aeroporto libico è stato colpito dagli aerei Usa. "La nostra terra sarà un inferno per voi" ha minacciato il leader libico Muammar Gheddafi che, in un nuovo audio diffuso dalla tv di Stato, si è scagliato contro la coalizione internazionale. "Tutto il mondo vede che è in corso una guerra crociata contro il mondo islamico e la Libia in particolare. Abbiamo subito dei raid e questi sono metodi terroristi", ha detto il colonnello (vai all'audio).
Un rimorchiatore italiano, intanto, è stato bloccato nel porto di Tripoli da uomini armati.
Nuovi raid di Francia e Usa - L'operazione 'Odissey Dawn' (Odissea all'alba) della coalizione internazionale è entrata nel secondo giorno con la notizia di un bombardamento su Tripoli, alle prime ore dei giorno. Un attacco aereo ha preso di mira la Capitale e il dispositivo antiaereo nella capitale libica è entrato in azione: nella città si sono udite esplosioni, mentre si alzavano grida di "Allah è grande". I bombardamenti si sono interrotti per alcune ore nel corso della mattina. Poi le incursioni aeree delle forze francesi e americane sono riprese nei cieli libici, un aeroporto libico è stato attaccato da aerei invisibili ai radar (stealth) statunitensi e jet da combattimento Usa hanno condotto raid aerei contro le truppe di terra e le difese aeree di Gheddafi. Secondo l'ammiraglio americano Mike Mullen "in 24 ore sono stati fatti significativi progressi", a Bengasi le forze di Gheddafi sono state fermate e la no fly zone èstata effettivamente imposta sui cieli libici.
L'attacco contro le forze di Gheddafi era cominciato alle 17,45 di sabato, dopo il via libera arrivato nel primo pomeriggio dal vertice di Parigi sulla Libia fra Onu, Usa, Ue e paesi arabi.
Secondo un funzionario del sistema sanitario 64 persone sono morte in seguito ai raid. La tv di Stato ha affermato che l'offensiva ha colpito obiettivi civili in diverse zone del Paese nonché un ospedale in un sobborgo della Capitale. L'emittente ha anche mostrato le immagini di un ospedale in cui si troverebbero i civili feriti.
"Armi a un milione di libici", lealisti a Misurata - Dopo il messaggio audio di Gheddafi, il governo libico ha comunicato di avere iniziato a distribuire armi a più di un milione di persone e le forze fedeli a Gheddafi sono entrate nella città insorta di Misurata, 200 km a est di Tripoli. Sono in corso combattimenti e i lealisti, secondo quanto raccontano alcuni testimoni, hanno bloccato il porto cittadino con le loro imbarcazioni, fermando gli approvvigionamenti.
Pechino e Mosca esprimono "rammarico" - Di fronte all'attacco, la Libia chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, secondo quanto ha reso noto il ministero degli Esteri libico in un comunicato diffuso a Tripoli.
La notizia arriva dopo che anche Pechino, come già fatto da Mosca, ha espresso il suo "rammarico" per gli attacchi della coalizione internazionale contro le truppe del Colonnelo. Cina e Russia, entrambi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con diritto di veto, si erano astenute al momento dell'approvazione della risoluzione 1973 che ha dato base legale all'intervento. Anche il comitato dell'Unione africana sulla Libia ha chiesto lo "stop immediato a tutte le ostilita'" in Libia.
La missione - "Odissey Dawn" è la più grande operazione militare internazionale contro un paese arabo dall'invasione dell'Iraq nel 2003. L'Italia sta fornendo un importante supporto logistico attraverso la messa a disposizione della coalizione di sette basi militari, mentre i caccia mobilitati per l'intervento militare in Libia si sono concentrati nella base di Trapani Birgi. La posizione del nostro Paese, ha portato a dure polemiche anche all'interno del governo.
Saif Gheddafi esclude attacchi nel Mediterraneo - Anche sabato Gheddafi aveva minacciato la coalizione: "Il Mediterraneo è diventato un campo di battaglia. Attaccherò obiettivi civili e militari". Ma il figlio Saif Gheddafi, in un'intervista alla giornalista americana della Abc Christiane Amanpour, ha sostenuto che azioni di ritorsione da parte della Libia nei confronti di obiettivi civili nel Mediterraneo "non sono il nostro obiettivo". "Il nostro obiettivo - ha aggiunto il figlio del leader libico - è quello di aiutare il nostro popolo in Libia, in particolare a Bengasi. Credetemi, la' la gente sta vivendo un incubo".
Tripoli ha anche chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza e ha annunciato che non coopererà più nella lotta all'immigrazione clandestina.
Italiani fermati a Tripoli - L'equipaggio di un rimorchiatore d'altura italiano è stato trattenuto nel porto di Tripoli da uomini armati: lo riferisce l'Ansa, secondo cui le persone a bordo sono otto italiani, due indiani e un ucraino. I fatti, secondo le scarne informazioni disponibili, si sarebbero verificati sabato pomeriggio, quando il rimorchiatore stava sbarcando a Tripoli dei lavoratori libici.
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Un rimorchiatore italiano, intanto, è stato bloccato nel porto di Tripoli da uomini armati.
Nuovi raid di Francia e Usa - L'operazione 'Odissey Dawn' (Odissea all'alba) della coalizione internazionale è entrata nel secondo giorno con la notizia di un bombardamento su Tripoli, alle prime ore dei giorno. Un attacco aereo ha preso di mira la Capitale e il dispositivo antiaereo nella capitale libica è entrato in azione: nella città si sono udite esplosioni, mentre si alzavano grida di "Allah è grande". I bombardamenti si sono interrotti per alcune ore nel corso della mattina. Poi le incursioni aeree delle forze francesi e americane sono riprese nei cieli libici, un aeroporto libico è stato attaccato da aerei invisibili ai radar (stealth) statunitensi e jet da combattimento Usa hanno condotto raid aerei contro le truppe di terra e le difese aeree di Gheddafi. Secondo l'ammiraglio americano Mike Mullen "in 24 ore sono stati fatti significativi progressi", a Bengasi le forze di Gheddafi sono state fermate e la no fly zone èstata effettivamente imposta sui cieli libici.
L'attacco contro le forze di Gheddafi era cominciato alle 17,45 di sabato, dopo il via libera arrivato nel primo pomeriggio dal vertice di Parigi sulla Libia fra Onu, Usa, Ue e paesi arabi.
Secondo un funzionario del sistema sanitario 64 persone sono morte in seguito ai raid. La tv di Stato ha affermato che l'offensiva ha colpito obiettivi civili in diverse zone del Paese nonché un ospedale in un sobborgo della Capitale. L'emittente ha anche mostrato le immagini di un ospedale in cui si troverebbero i civili feriti.
"Armi a un milione di libici", lealisti a Misurata - Dopo il messaggio audio di Gheddafi, il governo libico ha comunicato di avere iniziato a distribuire armi a più di un milione di persone e le forze fedeli a Gheddafi sono entrate nella città insorta di Misurata, 200 km a est di Tripoli. Sono in corso combattimenti e i lealisti, secondo quanto raccontano alcuni testimoni, hanno bloccato il porto cittadino con le loro imbarcazioni, fermando gli approvvigionamenti.
Pechino e Mosca esprimono "rammarico" - Di fronte all'attacco, la Libia chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, secondo quanto ha reso noto il ministero degli Esteri libico in un comunicato diffuso a Tripoli.
La notizia arriva dopo che anche Pechino, come già fatto da Mosca, ha espresso il suo "rammarico" per gli attacchi della coalizione internazionale contro le truppe del Colonnelo. Cina e Russia, entrambi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con diritto di veto, si erano astenute al momento dell'approvazione della risoluzione 1973 che ha dato base legale all'intervento. Anche il comitato dell'Unione africana sulla Libia ha chiesto lo "stop immediato a tutte le ostilita'" in Libia.
La missione - "Odissey Dawn" è la più grande operazione militare internazionale contro un paese arabo dall'invasione dell'Iraq nel 2003. L'Italia sta fornendo un importante supporto logistico attraverso la messa a disposizione della coalizione di sette basi militari, mentre i caccia mobilitati per l'intervento militare in Libia si sono concentrati nella base di Trapani Birgi. La posizione del nostro Paese, ha portato a dure polemiche anche all'interno del governo.
Saif Gheddafi esclude attacchi nel Mediterraneo - Anche sabato Gheddafi aveva minacciato la coalizione: "Il Mediterraneo è diventato un campo di battaglia. Attaccherò obiettivi civili e militari". Ma il figlio Saif Gheddafi, in un'intervista alla giornalista americana della Abc Christiane Amanpour, ha sostenuto che azioni di ritorsione da parte della Libia nei confronti di obiettivi civili nel Mediterraneo "non sono il nostro obiettivo". "Il nostro obiettivo - ha aggiunto il figlio del leader libico - è quello di aiutare il nostro popolo in Libia, in particolare a Bengasi. Credetemi, la' la gente sta vivendo un incubo".
Tripoli ha anche chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza e ha annunciato che non coopererà più nella lotta all'immigrazione clandestina.
Italiani fermati a Tripoli - L'equipaggio di un rimorchiatore d'altura italiano è stato trattenuto nel porto di Tripoli da uomini armati: lo riferisce l'Ansa, secondo cui le persone a bordo sono otto italiani, due indiani e un ucraino. I fatti, secondo le scarne informazioni disponibili, si sarebbero verificati sabato pomeriggio, quando il rimorchiatore stava sbarcando a Tripoli dei lavoratori libici.
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