24 apr 2011

Libia: Misurata è libera, ma restano ancora molte incognite

Libia: Misurata è libera, ma restano ancora molte incognite

Le truppe di Gheddafi hanno lasciato la terza città del Paese nelle mani delle tribù, il cui ruolo sarà decisivo per le sorti del conflitto. E la liberazione si macchia del sangue di almeno 25 vittime. FOTO E VIDEO: LO SPECIALE


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Il destino della città simbolo della guerra libica, Misurata, sotto assedio da settimane e da 24 ore libera è ancora avvolto da tanti dubbi. Le truppe di Gheddafi hanno lasciato la città nelle mani delle tribù, ma è proprio sul significato di questo passaggio di testimone, salutato comunque con entusiasmo al termine di un'altra giornata di combattimenti con 25 morti e oltre 100 feriti, che ora si interrogano gli stessi ribelli.
Una notizia, quella della ritirata delle truppe verdi, che arriva nel giorno in cui la Nato ha intensificato i raid su Tripoli e gli Usa hanno deciso di lanciare i primi attacchi con i droni, gli aerei senza pilota usati nelle operazioni in Afghanistan e Pakistan.

Il risultato della prima missione dei 'predator' è stata la distruzione di un lanciarazzi multiplo delle forze di Gheddafi nei pressi di Misurata. A dare l'annuncio del cambio di strategia è stato il viceministro degli Esteri libico Khaled Kaim. Sotto la pressione dei raid Nato, ha spiegato, "la soluzione chirurgica non funzione".
Di qui il cambio di strategia e la decisione di affidare alle tribù il compito di "parlare con i ribelli" e porre fine "con le buone o con le cattive" al conflitto. Una decisione, secondo alcuni, "imposta" dalle tribù, il segnale cioè che anche le più fedeli hanno deciso di voltare le spalle al rais, di fronte a combattimenti che stanno mettendo in ginocchio la popolazione.

Un segno di debolezza di un Gheddafi sempre più solo, come sottolinea Idris al-Senussi, nipote del re libico deposto dal rais, che ha dovuto cedere agli ultimatum dei gruppi tribali. O forse no. Visto che alcune testimonianze raccolte dalla France presse a Misurata parlano di un improvviso cambio di testimone, sì, ma sul campo. Non più truppe verdi, ma civili, combattenti senza divisa che impugnano le armi e combattono: truppe tribali, se così si può dire.
E questo, insieme agli agguati fatti dalle truppe di Gheddafi mentre si ritiravano da Misurata (c'é anche chi riferisce di stupri di bambini e mine antiuomo), spiegherebbe anche il pesante bilancio di morti e feriti della giornata. Da entrambe le parti. Quel che è certo è che i soldati del rais l'ordine di ritirarsi l'hanno ricevuto, come ha testimoniato uno di loro, Khaled Dorman, ferito e catturato dagli insorti.

1 commento:

  1. 200 bambini vittime di abusi sessuali a Bengasi. Rivolta di massa a Tobruk e Bengasi contro i ribelli. Vedi:

    http://aims.selfip.org/~alKvc74FbC8z2llzuHa9/default_libia.htm

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