17 mag 2011

Le donne dell’Ecofin contro Strauss Khan: “Vada via subito”


Le donne dell’Ecofin contro Strauss Khan: “Vada via subito”

Lo scandalo che ha travolto il direttore del Fondo monetario internazionale, che resta in carcere con l’accusa di stupro, accende la discussione nell’Ue. Junker: “Indecente dibattito sulla successione”. Ma due ministre chiedono le dimissioni immediate




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Il caso Strauss-Kahn piomba sull'Ecofin e divide l'Ue, impegnata a parlare di piani di salvataggio e crisi di Eurolandia proprio mentre il garante degli aiuti, il direttore del Fmi, è travolto dallo scandalo. Se il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker, ha definito "indecente" aprire ora un dibattito sulla successione alla guida del Fondo, parlando di Strauss-Kahn come di "un buon amico" e tentando di evitare qualsiasi dibattito sulla questione, due ministre europee, la spagnola Elena Salgado, e l'austriaca Maria Fekter, hanno invece stamane sollevato gli scudi chiedendo le immediate dimissioni del numero uno dell'organismo di Washington.

Le accuse contro il direttore generale del Fondo monetario internazionale Dominique Strauss-Kahnsono "di una gravità estrema", ha detto la Salgado, esprimendo "solidarietà alla donna che ha subito l'aggressione". Affermazioni condivise anche dalla Fekter secondo cui "tenuto conto che i giudici hanno respinto la richiesta di libertà su cauzione il direttore del Fondo deve riflettere sui danni che questa situazione causa all'istituzione".

In realtà ad aprire il dibattito sulla successione del Fondo era stata comunque martedì 17 maggio un'altra donna, il cancelliere tedesco, Angela Merkel che, evitando commenti sul direttore del Fondo, aveva comunque affermato con decisione che "il suo successore dovrà essere europeo". E tra i papabili, escluso Mario Draghi in corsa per la Bce e che comunque non sarebbe interessato all'incarico, è già spuntata il ministro francese, Christine Lagarde. "E' una vicenda devastante e dolorosa - ha detto - ma con o senza Strauss-Kahn il Fondo andrà avanti".

Intanto, all'indomani del pronunciamento del tribunale di New York che ha respinto la richiesta di cauzione e confermato le manette al numero uno del Fmi trasferendolo nel carcere di di Rikers Island, la Francia è immersa in una profonda riflessione. Se il premier Fillon ha apertamente detto che se le accuse a Strauss-Kahn verranno confermate "non ci saranno scusanti" per lui, più cauto è stato il presidente Nicolas Sarkozy che ha invitato la maggioranza a mantenere sulla vicenda, "sangue freddo e dignità".

Più complessa la situazione dei socialisti che il 17 maggio hanno riunito la segreteria del partito per evitare di affondare insieme al loro candidato presidenziale di punta ma soprattutto per trovare al più presto un nuovo anti-Sarkozy. Il pressing del Ps è ora sulla Aubry, restia però a prendere le redini della situazione, mentre all'orizzonte spuntano le diverse opzioni, Francois Hollande, Segolene Royal, oppure riciclaggi eccellenti come potrebbe essere, secondo gli analisti quello dell'ex premier Laurent Fabius o del sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe.

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