29 mag 2011

Mladic: Belgrado blindata per il raduno ultranazionalista

Mladic: Belgrado blindata per il raduno ultranazionalista

Timori di disordini nella Capitale serba in vista della manifestazione del Partito radicale contro l'arresto del ricercato per crimini di guerra, che ha lanciato un appello alla calma. Intanto l'estradizione potrebbe arrivare già domani



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A Belgrado sono state notevolmente rafforzate le misure di sicurezza in vista della manifestazione che gli ultranazionalisti hanno indetto per questa sera a sostegno di Ratko Mladic, l'ex generale serbo-bosniaco catturato giovedì scorso nel nordest della Serbia dopo 16 anni di latitanza.

Ad organizzare il raduno, che si terrà a partire dalle 19 sulla spianata antistante l'edificio del Parlamento, nel centro della Capitale, è stato il Partito radicale serbo (Srs), il cui leader è Vojislav Seselj, attualmente sotto processo per crimini di guerra al Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi). I manifestanti intendono protestare contro l'arresto di Mladic e la collaborazione delle autorità con il Tpi, ritenuta un tradimento degli interessi nazionali serbi.

In un clima di tensione palpabile, il ministro dell'interno, Ivica Dacic, ha annunciato un rafforzamento della sicurezza e dei controlli nei punti sensibili di Belgrado e in particolare intorno agli edifici pubblici più importanti, alle sedi diplomatiche occidentali, e all'edificio che ospita il Tribunale speciale per i crimini di guerra, dove è detenuto Ratko Mladic da giovedì scorso, quando èstato catturato nel villaggio di Lazarevo nella casa di un suo lontano cugino.
Lo stesso Mladic, sabato, attraverso il suo avvocato Milos Saljic, ha lanciato un appello alla calma per la manifestazione, affermando di "non volere scontri di piazza né bagni di sangue".

Ratko Mladic, che è accusato di genocidio e crimini contro l'umanità, è in attesa di essere estradato al Tribunale dell'Aja, dopo il via libera annunciato dai giudici della capitale, nonostante le sue precarie condizioni di salute. La difesa e i familiari si oppongono, sostenendo che l'ex generale ha bisogno di cure urgenti e che non è in grado ora di affrontare un processo. Domani l'avvocato Saljic, nell'ultimo giorno utile previsto, presenterà ricorso contro l'estradizione. Se verrà respinto, come tutto lascia prevedere, per Mladic si apriranno le porte del carcere di Scheveningen.

Secondo quanto riferito all'agenzia turca Anatolia, dal vicepresidente del tribunale dell'Aja, il giudice turco Mehmet Guney, l'ex generale serbo-bosniaco dovrebbe essere estradato lunedì o martedì e comparirà immediatamente davanti ai giudici della Corte penale internazionale dell'Aja. Nelle prossime ore saranno completate le procedure mediche, amministrative e finanziarie:"Il processo dovrebbe durare un anno e mezzo o due", ha aggiunto Guney.





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