2 mag 2011

Osama Bin Laden: una caccia sul grande schermo lunga 10 anni

Osama Bin Laden: una caccia sul grande schermo lunga 10 anni

Il capo di Al-Qaeda è stato spesso il pretesto occulto di molti film dedicati alla guerre in Afghanistan e Iraq e più in generale sul terrorismo. Scopri le pellicole più importanti


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di Massimo Vallorani


La notizia del giorno, ovviamente, è l'uccisione di Osama Bin Laden da parte delle forze speciali Usa in Pakistan: un evento che segna sicuramente un punto di svolta per gli Stati Uniti a quasi undici anni dagli attentati terroristici dell'11 settembre 2001. A dir la verità il cinema americano e i suoi registi si era già messi sulle tracce di Osama, già da molti anni. Ci aveva, per esempio, già provato nel 2008 il regista Morgan Spurlock con il suo film Che fine ha fatto Osama Bin Laden?, Una commedia tragicomica in cui si immaginava una ipotetica ricerca al numero uno del terrorismo mondiale con l'intento di dimostrare l'inconcludenza di anni di ricerche di CIA ed FBI, per poi trasformarsi in una riflessione provocatoria sui rapporti tra Stati Uniti e Medio Oriente. Naturalmente Osama Bin Laden e il suo terrore è stato il la per tanti film sulla guerre mediorientali, in particolare Afghanistan e Iraq. Basti citare Leoni per Agnelli di Robert Redford che prende spunto dalla situazione geopolitica internazionale per riflettere sulla necessita dei conflitti armati, la morte, ma anche gli ideali, l'impegno civile e la responsabilità dei singoli nella società e nel mondo. E soprattutto il ruolo dei media, nei conflitti armati odierni.

Un film sul terrorismo islamico è anche The Road to Guantanamo diretto da Michael Winterbottom e Mat Whitecross nel 2006. Racconta la storia vera della detenzione nel campo di Guantanamo Bay di tre giovani inglesi catturati in Afghanistan nel 2001 e ritenuti, a torto, militanti di Al-Qaeda. Per la cronaca, i tre giovani (Ruhal Ahmed, Asif Iqbal e Shafiq Rasul) vennero rilasciati solo nel 2004.

Altro film dedicato al terrorismo in chiave ironica è Four Lions di Christopher Morris. Definito una commedia jihadista, racconta le bizzarre avventure di quattro estremisti islamici inglesi e del loro maldestro tentativo di organizzare un attentato. Anche "Hurtlocker" di Kathryn Bigelow (2008), 6 premi Oscar tra cui miglior film e miglior sceneggiatura, si inserisce a peno titolo nel filone dei film dedicati ai conflitti mediorientali e sul potere di assuefazione alla guerra e al rischio che se ne corre. A proposito di Kathryn Bigelow si sa che la regista è impegnata proprio in questi giorni a preparare e a svolgere i casting per un film indipendente intitolato "Kill Bin Landen". Alla luce dei fatti, sicuramente la regista premio Oscar dovrà rivedere i piani per questo suo nuovo film.

Anche i cosiddetti docu-film si sono interessati a Bin Laden. Uno per tutti, forse il più celebre è il film di Michael Moore Fahrenheit 9/11 in cui si evidenziavano collusioni e affari segreti tra l'ex presidente americano George W Bush e la sua amministrazione con il capo del terrore Osama Bin Laden.

Ultima annotazione sui rapporti tra Osama Bin Laden e il cinema in generale può essere tratta dal film di Spike Lee, La 25ª ora in cui lo spacciatore e protagonista del film Monty Brogan, interpretato da uno splendido Edward Norton, davanti allo specchio impreca contro le tante etnie che compongono la città di New York. Naturalmenti i suoi strali colpiscono anche il capo di "Al Qaeda": In c**o a Osama Bin Laden, ad Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati vi auguro di passare il resto dell'eternità con le vostre settantadue puttane ad arrostire a fuoco lento all'inferno, stronzi cammellieri con l'asciugamano in testa! Baciate le mie nobili palle irlandesi!". Parole profetiche che danno il senso di quello che l'America pensa del suo vecchio nemico, oramai sconfitto.

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