13 set 2011

Obama: "Preoccupano Italia e Spagna". Vola lo spread

Obama: "Preoccupano Italia e Spagna". Vola lo spread

Il presidente Usa sulla crisi: "La Grecia è il problema più urgente ma sarebbe molto grave se i mercati continuassero a prendersela con questi due grandi Paesi". Balza oltre i 400 punti base il differenziale tra Bund tedeschi e Btp decennali


Berlusconi, Obama
Silvio Berlusconi e Barack Obama in una foto d'archivio



L'economia mondiale resterà debole finché non sarà risolta la crisi europea del debito. E' quanto sostiene il presidente americano Barack Obama durante una tavola rotonda con alcuni giornalisti ispanici.

"Timori per Italia e Spagna" - "La Grecia è ovviamente il problema più urgente - ha detto Obama - e si stanno prendendo alcuni provvedimenti per rallentare la crisi ma non per risolverla". Ma il "problema più grave - per il presidente americano - è quello che potrebbe succedere a Italia e Spagna se i mercati continueranno a prendersela con questi due grandi Paesi". "Penso che continueremo ad avere un'economia mondiale debole finché questi problemi non saranno risolti".  Questo, aggiunge, "sarà un tema centrale del prossimo G20 che si terrà a novembre", in Francia.

Vola lo spread - Intanto, dopo una buona partenza, scivolano le borse europee in seguito al balzo oltre i 400 punti base del differenziale tra Bund tedeschi e Btp decennali, mentre l'analogo spread francese sale a 83 punti.
Volano al nuovo record dall'introduzione dell'euro inoltre i rendimenti sui Btp a 5 anni.
Nell'asta tenuta oggi il tasso d'interesse si è collocato al 5,6% dal 4,93%. In totale il ministero dell'Economia ha collocato titoli per 3,865 miliardi a fronte di una domanda
pari a 4,945 miliardi.

Berlusconi a Bruxelles: "Tranquillo sulla manovra" - Ma dal suo viaggio odierno a Bruxelles (che ha scatenato numerose polemiche per aver fatto saltare l'incontro con i pm sull'inchiesta su Tarantini) Berlusconi si dice "assolutamente tranquillo sulla manovra", ma, spiega: "ci sono state delle dichiarazioni da parte delle opposizioni differenti dai fatti e dalla realtà che ci costringono a rassicurare le istituzioni europee". Intanto filtrano le prime indiscrezioni su un incontro tra una delegazione di investitori cinesi e Tremonti secondo cui Pechino potrebbe acquistare il 4% del debito italiano.

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