Sono tre i nomi per sostituire nell'attacco del Milan, Zlatan Ibrahimovic. Edin Dzeko, Carlos Tevez, Leandro Damiao. Ecco i pro e i contro di ciascuno.

DZEKO

Perché Sì: ha fisico e centimetri - 192 proprio come Ibra -: è quello che ricorda di più lo svedese. E fa gol. 14 in 30 partite nel City campione d'Inghilterra. Ha uno stipendio di circa 4 milioni di euro, praticamente un terzo rispetto a quello percepito dall'ormai ex numero 11 rossonero. Il Milan gli ha strizzato l'occhio già nel 2007: è un vecchio amore di Galliani e il suo idolo è un certo Marco Van Basten...

Perché No: Nel Wolfsburg e nel Manchester City non ha certo lasciato il segno in campo europeo. Di esperienza ne ha accumulata poca e nell'unico anno - lo scorso - in cui avrebbe potuto puntare alla Champions, è andato in calando. Inizio impressionandte - 10 gol nelle prime 9 partite -; finale da comprimario: nelle gerarchie di Mancini è finito alle spalle sia di Tevez che di Balotelli.

TEVEZ
Perché Sì: Il cordone ombelicale che lo lega a Galliani non si è mai spezzato: l'accordo con i rossoneri, a gennaio, era cosa fatta, ma l'affare saltato tra Pato e il Psg ha complicato i piani di tutti. Dei tre candidati ha la media realizzativa più alta e poi è un leader vero. Ha carisma e personalità da vendere, nello spogliatoio rossonero può rappresentare davvero il futuro Ibra.

Perché No: Non è certo un centravanti di sfondamento, non ha cioè le caratteristiche di Ibra. Sarebbe l'ennesimo brevilineo per Allegri dopo Pato, Cassano e - Santos permettendo - Robinho. Ha forte personalità, certo, ma un carattere non semplicissimo. Per ulteriori dettagli chiedere a Mancini. L'ingaggio - circa 7 milioni di euro, è di gran lunga superiore rispetto a quelli di Dzeko e Damiao - e il cartellino costa almeno 20 milioni.

LEANDRO DAMIAO

Perché Sì: A quasi 23 anni - è un classe 89 - ha già segnato tantissimo: un gol ogni due partite nella scorsa stagione con l'Internacional. E' considerato, per questo, il craque del calcio sudamericano ed in Nazionale è uno dei preferiti di Menezes. Guadagna poco - con due milioni di euro il ragazzo potrebbe accontentarsi - ed è brasiliano, come piace a Galliani.

Perché No:
La giovane età ha anche il suo lato negativo. E' il meno esperto, ha giocato solo in Brasile e le qualità sono tutte da testare in Europa. Per non parlare, poi, del costo del cartellino, addirittura più elevato rispetto a quelli di Dzeko e Tevez: l'Internacional è un osso duro e non lo lascerebbe partire per meno di 25 milioni di euro.

Svendita totale
- In vista del suo trasferimento al Paris Saint Germain, sono state messe in svendita a 5 euro nei baracchini fuori da Milanello le magliette di Ibrahimovic, mentre all'interno del centro sportivo si svolgeva la paritella in famiglia tra Milan A e Milan B.