Ntv, la società che gestisce Italo, il nuovo treno ad Alta Velocità in concorrenza con Trenitalia torna a lamentare la situazione nella quale si trova ad operare e scrive una lettera pubblica al presidente del Consiglio Mario Monti. Con un'inserzione a pagamento su Repubblica e Corriere della Sera l'azienda di cui è presidente Luca Cordero di Montezemolo denuncia lo stato di "abbandono" della stazione romana di Tiburtina e la "ridicola gabbia" dell'ex Air Terminal di Ostiense. "Due cartoline emblematiche" di Roma, si legge, che "avrebbero richiesto il pronto, immediato intervento di un Governo attento alle ragioni della crescita". 

"Al suo governo - scrive rivolgendosi a Mario Monti la compagnia privata dell'Alta velocità - sfugge, forse, lo stato di 'abbandono' della stazione Tiburtina. La nuova avveniristica struttura progettata per l'Alta velocità e per accogliere un flusso di 300mila viaggiatori al giorno è costata ai contribuenti italiani oltre 300 milioni di euro". Inaugurata "con grande sfarzo due volte", oggi "nella stazione scelta dai nuovi treni Italo non esistono ancora indicazioni per i viaggiatori, bar, librerie, edicole, ristoranti, negozi, segnaletica, parcheggi, siabilita', mentre il degrado rischia gia' di corrodere parti della struttura".

All'ex air Terminal di Ostiense, prosegue Ntv, "una ridicola gabbia imprigiona i viaggiatori, costringendoli a un'assurda e insicura gimkana per raggiungere i binari". E' questa, si chiede Ntv, "l'accoglienza che riserviamo a un'impresa che, in un periodo di profonda crisi, dà un segnale di fiducia al Paese, investe risorse private e crea sviluppo e occupazione?". 
A Ostiene Rfi, la società che gestisce le stazioni e che fa capo a Trenitalia, concorrente di Ntv, ha fatto realizzare una cancellata che separa i binari di Italo dal resto della stazione, obbligando i passeggeri a un lungo giro per poter salire a bordo delle vetture gestite da Ntv. Una situazione denunciata non solo dai vertici della società, ma anchestigmatizzata dal giornale The Economist come sintomo del degrado del paese

.