27 mar 2011

I ribelli avanzano in Libia. E Il regime chiede una tregua

I ribelli avanzano in Libia. E Il regime chiede una tregua

Dopo la riconquista di Ajdabiya e Brega gli insorti ora puntano a Sirte, la città natale di Gheddafi. Intanto, mentre i raid della coalizione internazionale proseguono, il governo di Tripoli torna a chiedere il cessate il fuoco. LO SPECIALE


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Dopo la riconquista di Ajdabiya e Brega, i ribelli libici proseguono nella loro avanzata e guardano verso al-Bisher, una città una trentina di chilometri più a ovest lungo la strada che porta alla città natale di Muammar Gheddafi, Sirte. Ma il regime libico è tornato a chiedere il cessate-il-fuoco. Tripoli ha chiesto la fine degli attacchi aerei della coalizione internazionale e ha lanciato un nuovo appello per una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu. L'appello è giunto dopo gli intensi bombardamenti degli alleati della giornata di sabato.

Un portavoce del regime, Ibrahim, ha definito l'offensiva "sanguinaria, immorale e illegale" e ha nuovamente parlato di "numerose vittime tra i militari ma anche tra i civili". "Chiediamo il blocco urgente e immediato dei raid aerei e una riunione urgente del Consiglio di sicurezza" dell'Onu.

Secondo Ibrahim, la coalizione ha intensificato le incursioni con l'avvicinarsi di un vertice, in programma per martedì a Londra, durante il quale sarà esaminata un'iniziativa franco-britannica per una soluzione politica del conflitto in Libia.

Intanto sulla questione Libia ha parlato il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, in un'intervista a Repubblica. Il titolare della Farnesina ha proposto un piano italo-tedesco per il post Gheddafi e ha tracciato la strada per risolvere la crisi in Libia: cessate il fuoco, esilio per il raìs e coinvolgimento dei gruppi tribali.

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