28 mar 2011

Lampedusa, tensione alle stelle: pescatori bloccano il porto

Lampedusa, tensione alle stelle: pescatori bloccano il porto

Situazione sempre più difficile nell’isola dove nelle ultime ore gli sbarchi dei clandestini dal Nord Africa non si sono fermati. Lombardo risponde a Maroni: "Non offenda e risolva questi problemi". Fazio: "Igiene drammatica, invio gli ispettori"



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Non si ferma l'emergenza sbarchi a Lampedusa, dove la convivenza tra i cittadini dell'isola siciliana e gli immigrati provenienti soprattutto da Tunisia e Libia si fa sempre più dura e difficile.
Alcuni pescatori stanno trainando quattro barconi usati dai migranti e sequestrati per posizionarli all'ingresso del porto di Lampedusa. Lo scopo è impedire il transito delle motovedette che soccorrono gli immigrati. Dal molo una cinquantina di donne sta incitando l'azione, invitando altri uomini alla partecipare alla protesta. Sulla banchina la tensione e' altissima.

Smentita invece dagli investigatori la notizia circolata in mattinata: una coppia di coniugi siciliani avrebbe denunciato un aggressione e una rapina nella propria abitazione da parte di un gruppo di immigrati. Il racconto dell'episodio è stato fatto dal figlio della coppia, davanti al consiglio comunale. Ma poi smentito dalle forze dell'ordine: non è stata una rapina, ma un furto.

Tensione anche tra Roma e Palermo - Scintille anche tra Roma e Palermo, con il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo che ha risposto all'intervista rilasciata dal ministro Maroni al Corriere della Sera.  "Il ministro Maroni pensa di risolvere il problema di Lampedusa offendendo il presidente della Regione siciliana, senta invece il signor Solina e la moglie, depredati e aggrediti nella loro abitazione da un gruppo di immigrati - ha detto Lombardo - Maroni assicuri la sicurezza degli uomini e delle donne lampedusane, impedisca gli sbarchi dei tunisini e li faccia accompagnare altrove, non a Lampedusa".

Condizioni igieniche drammatiche - E si fa drammatica anche la situazione igienica del centro (guarda le foto), tanto che il ministro Fazio annuncia l'intenzione di inviare ispettori.  "Non riteniamo che ci sia un rischio di epidemie, ma un problema igienico-sanitario importante e che potrebbe in futuro continuare. Anche per questo i nostri ispettori arriveranno sull'isola oggi" ha detto il ministro della Salute. "Ieri ho parlato a lungo con l'assessore Russo - ha aggiunto Fazio -  lui sta mandando due ispettori della regione e dell'Asl e noi stiamo mandando i nostri ispettori del ministero. Insieme a questi ci sarà un osservatore dell'Oms che è già a Roma proprio per questo motivo, e anche un rappresentante dell'istituto dei migranti che dovrà valutare tutti gli aspetti inerenti alla copertura psicologica e sanitaria".

Cresce il numero dei migranti sull'isola
- Intanto il numero di immigrati presenti sull'isola è arrivato a 5.496 persone, 200 dei quali nel centro di accoglienza di contrada Imbriacola, 200 nella ex base Loran, 550 in strutture messe a disposizione dalla Chiesa e il resto, circa 3.500, nella stazione marittima. A questi vanno aggiunti i 250 stranieri ancora bloccati a Linosa. Per oggi dovrebbero essere approntati nuovi voli di trasferimento ma il ministero dell'Interno non ha ancora reso noto quanti saranno e dove saranno diretti. Inoltre non è previsto l'arrivo di nessuna nave passeggeri, per spostare gli immigrati verso altri centri accoglienza, né della nave "San Marco" della Marina Militare. Domenica una nave della Grimaldi ha portato via 850 stranieri, mentre altri 200 sono stati trasferiti con due voli. La nave della Siremar ha, invece, imbarcato a Linosa 550 eritrei e somali fuggiti dalla Libia e nella notte poi trasportati in pullman a Mineo.

La situazione nei centi d'accoglienza d'Italia
- Ma l'emergenza per gli sbarchi ora si sposta anche nei centri di accoglienza delle altre regioni. Il centro di Isola Capo Rizzuto, alle porte di Cronte è ormai saturo. La struttura, realizzata per ospitare 1.200 persone ha in carico circa 1.600 stranieri, tutti giunti a Lampedusa nei giorni scorsi. Il centro, che opera a pieno regime dallo scoppio delle crisi nordafricane, pertanto, non è al momento in grado di accogliere altri ospiti.

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