10 mar 2011

Libia, bombe su Ras Lanuf. Parigi riconosce i ribelli

Libia, bombe su Ras Lanuf. Parigi riconosce i ribelli

Nuovi raid dal mare e dal cielo sulla zona petrolifera a est della città. Secondo testimoni Zawiya sarebbe stata riconquistata dalle forze di Gheddafi. Uno dei leader della rivolta avverte gli Usa e l’Europa: “8 ore per fermare il raìs”. VIDEO E FOTO

10 marzo, 2011

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In Libia le forze fedeli a Gheddafi martellano dall'aria e dal mare le postazioni dei ribelli attorno alla città petrolifera di Ras Lanuf e l'offensiva si spinge sempre più a est, mentre in Tripolitania il regime assicura di aver riconquistato Zawiya. La Francia intanto, per prima, ha riconosciuto ufficialmente il Consiglio nazionale di transizione (Cnt), il governo provvisorio ribelle di Bengasi. Intanto, il premier Silvio Berlusconi ha detto che l'Italia deciderà se riconoscere il Cnl dei ribelli dopo aver sentito la posizione di tutti i Paesi dell'Unione europea.

Alta tensione a Ras Lanuf -  Alle porte di Ras Lanuf un'inviata dell'agenzia di stampa Ansa ha constatato di persona i raid aerei, che hanno colpito, fra le altre cose, un check point dei ribelli. Un testimone citato da Reuters afferma che anche un'abitazione civile a Ras Lanuf è stata colpita e la Afp che una bomba è caduta su un quartiere residenziale, che molti abitanti hanno abbandonato nei giorni scorsi, e dove un ospedale è stato subito evacuato. Intanto, secondo un testimone citato dalla Reuters, blindati si stanno avvicinando alla città sparando sugli insorti. Bombardata anche Brega, circa 90 chilometri ad est. La tensione fra i ribelli cresce e uno di loro ha addirittura lanciato un "ultimatum" a Stati Uniti e Unione europea perché "fermino Gheddafi" entro otto ore, altrimenti verrà interrotto il flusso di petrolio dai terminali di Ras Lanuf e Brega.
Mercoledì 9 marzo i raid aerei avevano colpito dei depositi di carburante nel vicino terminale petrolifero di Sidra. Sul "fronte occidentale", invece, a Zawiya, 50 km a ovest di Tripoli, i militari fedeli al rais affermano di aver riconquistato la città ai ribelli ed hanno portato nella notte alcuni giornalisti, fra cui un inviato Ansa a constatarlo di persona, accolti dal giubilo dei sostenitori di Gheddafi. Testimoni raccontano che la città è effettivamente "caduta".

La Russa: "Italia seguirà decisioni Nato" - "L'Italia condividerà le scelte della Nato sulla Libia. La nostra posizione non sarà né quella di aizzare né quella di frenare". Lo afferma il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ha lasciato il Consiglio dei Ministri per recarsi a Bruxelles e partecipare alla riunione dei ministri della Difesa della Nato. Questa mattina si è tenuto un vertice di Governo a Palazzo Chigi proprio sul Nordafrica. La Russa aggiunge: "La Nato fa bene a tenere pronte diverse opzioni. La scelta avverrà secondo gli sviluppi della situazione". Alla domanda se l'Italia chiederà ai Paesi Ue di distribuire gli immigrati dal Nord Africa, La Russa risponde: "Questa è una materia che riguarda il ministro degli Esteri".

Parigi appoggia il Consiglio dei ribelli - Sul "fronte diplomatico" la Francia, primo Paese in Occidente, ha riconosciuto il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) come rappresentante legittimo del popolo libico, una iniziativa sulla quale però il governo tedesco si è detto scettico. L'annuncio è stato dato da Parigi al termine di un incontro all'Eliseo fra un emissario di Bengasi e il presidente francese, Nicolas Sarkozy. E mentre oggi la Libia è al centro della riunione dei ministri degli esteri dell'Ue a Bruxelles e la responsabile della politica estera europea, Catherine Ashton, dice che l'Europa "continuerà a dialogare con chiunque per porre fine alle violenze", la Russia continua a frenare sulle ipotesi di azioni di forza: il ministro degli esteri, Serghei Lavrov, ha detto che lo statuto Onu "che è inammissibile qualsiasi intervento, tanto più di forza, negli affari interni" di un Paese. Anche l'ipotesi di imporre una no fly zone, dice Mosca, richiede "un'analisi attenta e informazioni piu' dettagliate". Un inviato di Gheddafi ad Atene ha intanto proposto al governo greco "idee" per uscire dalla crisi. Emissari del regime sono presenti anche a Lisbona e al Cairo. Il governo portoghese ha però fatto sapere all'emissario di Tripoli che il regime è "finito".

Libia pronta ad interrompere rapporti con la Francia - La Libia prenderà in considerazione l'interruzione dei rapporti con la Francia dopo la notizia che Parigi riconoscerà il ribelle Consiglio nazionale libico che sta combattendo per rovesciare il regime di Muammar Gheddafi, al potere da 41 anni. Lo riferisce oggi l'agenzia stampa ufficiale libica. "La Libia penserà se interrompere le relazioni con la Francia per via delle informazioni circolate sul dannoso intervento della Francia nelle questioni interne della Libia", ha detto Jana citando un funzionario anonimo del Ministero degli Esteri.

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