8 mar 2011

Roma, operazione rimonta. Ma per le italiane è un tabù

Sono 40 i precedenti delle squadre nostrane che sono dovute andare, nelle coppe europee, a cercare all'estero la qualificazione dopo aver perso in casa l'andata: l'impresa è riuscita solo 7 volte, pari al 17% dei casi. GUARDA LE FOTO

08 marzo, 2011
Roma-Shakhtar
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Rimonte quasi impossibili, per le nostre squadre in Europa: le italiane, infatti, sono riuscite nell'impresa solo nel 17% delle occasioni. Sono stati finora 40 i precedenti di squadre del Belpaese che sono dovute andare, nelle classiche coppe europee, a cercare all'estero la qualificazione dopo aver perso in casa la partita di andata. E in sette di questi casi è riuscito il miracolo, una percentuale del 17,5%. Regina delle imprese è stata l'Inter, riuscita due volte, sempre in coppa Uefa, contro i finlandesi del Turun Palloseura (0-1 a Milano, 2-0 in Finlandia nel 1987/88) e contro il Lione (1-2 a Milano, 3-1 a Lione nel 1997/98, quando poi i nerazzurri avrebbero vinto la coppa in finale sulla Lazio, 3-0 a Parigi).

Una volta per ciascuna miracolo riuscito a Milan (3-4 e 4-1 sul Saarbrucken nella coppa Campioni 1955/56), Parma (0-1 e 2-0 dopo over-time nella supercoppa europea tutta italiana 1994 contro il Milan), Roma (1-2 e 3-1 dopo over-time sul Norimberga nella coppa Uefa 1988/89), Sampdoria (reciproco 1-0 esterno e qualificazione ai rigori sul Porto nella coppa Coppe 1994/95) ed Udinese (0-1 e 2-1 sul Bayer Leverkusen nella coppa Uefa 1999/00). In particolare, in coppa Campioni-Champions League, l'unica impresa è stata quella del Milan su 8 precedenti, percentuale che in questo caso scende al 12,5%. Tra le rimonte clamorose quando le italiane hanno invece giocato in casa il ritorno dopo il tracollo esterno all'andata, sopra tutte si citano quelle della Roma nella coppa Campioni 1983/84 (da 0-2 a 3-0 sul Dundee United) e del Parma nella coppa Coppe 1995/96 (da 0-3 a 4-0 contro gli svedesi dell'Halmstad).



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