22 apr 2011

Libia, soldati di Gheddafi si consegnano alla Tunisia

Libia, soldati di Gheddafi si consegnano alla Tunisia

Oltre cento militari, incalzati dall'offensiva dei ribelli, avrebbero passato il confine. Tra essi, anche tredici ufficiali. A Bengasi intanto arriva il senatore Usa John McCain per incontrare i leader del Consiglio Nazionale Transitorio. VIDEO E FOTO


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Sono più di cento i soldati libici che, nelle ultime ore, incalzati dall'offensiva dei ribelli anti-Gheddafi sul versante occidentale della Libia, hanno passato il confine tunisino, a Dhiba, per consegnarsi. I militari, confermano oggi i media locali, hanno attraversato la linea di confine disarmati. Tra essi, anche tredici ufficiali. Secondo alcuni testimoni, citati dai media tunisini, i soldati libici, una volta disfattisi delle armi, hanno percorso a piedi i circa duecento metri che separano i due versanti - della Libia e della Tunisia - del posto di frontiera di Dhiba, ieri teatro di un feroce combattimento. Su di esso, una volta conquistato dagli insorti, il vessillo verde è stato sostituito da quello monarchico scelto dai ribelli, mentre, riferisce l'Afp, un trattore ha demolito il grande ritratto di Gheddafi che, sino a ieri, campeggiava sul confine. Alcuni soldati libici, rimasti feriti negli scontri di ieri, sono stati portati nell'ospedale tunisino di Dhiba. 

Visita a Bengasi - A dare un ulteriore sostegno agli insorti, intanto, è arrivato in Cirenaica il senatore Usa, John McCain che ha visitato il quartier generale degli insorti. McCain, che è il politico Usa di più alto rango ad arrivare a Bengasi e che incontrerà i leader del Consiglio Nazionale Transitorio, è stato accolto al suo arrivo nella sede dei ribelli da una folla di una cinquantina di persone, che scandivano slogan inneggianti agli Usa: "Libia libera, Gheddafi se ne vada: grazie America, grazie Obama".

Droni americani e addestratori europei
- In arrivo, a sostegno degli insorti, dovrebbero arrivare enro breve droni dagli Usa, e istruttori militari da Italia, Francia e Gran Bretagna. Ulteriori aiuti che dovrebbero servire a  invertire le sorti di una guerra che si fa giorno per giorno più sanguinosa. Aiuti che, tengono a precisare gli insorti, non devono prevedere truppo stranieri sul suolo libico. I droni dovrebbero dare alle truppe Nato maggiore precisione per colpire gli obiettivi anche vicini a zone affollate, ha spiegato il generale, James Cartwright, vice-comandante del Stato maggiore Congiunto. "Ora c'è una mescolanza di linee, quindi è molto difficile distinguere l'amico dal nemico, un ordigno come il Predator può scendere in basso e quindi ottenere la migliore visibilità (sugli obiettivi)".

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