15 apr 2011

Shock per la morte di Arrigoni. Manifestazioni a Gaza

Shock per la morte di Arrigoni. Manifestazioni a Gaza

L’attivista italiano è stato ucciso dai miliziani salafiti prima della scadenza dell’ultimatum. La madre: “Orgogliosa di lui”. Giorgio Napolitano: “Sgomento per questa barbarie”. Cortei per ricordarlo in Italia e in diverse città palestinesi. VIDEO E FOTO



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(In fondo all'articolo i video su Vittorio Arrigoni)

La morte di Vittorio Arrigoni, l’attivista italiano ucciso dai miliziani salafiti a Gaza, non ha scosso solo la sua famiglia e l’Italia. Nella giornata di venerdì 15 aprile centinaia di palestinesi sono scesi in piazza per ricordarlo: manifestazioni e cortei spontanei si sono organizzati in diverse città, come Gaza stessa e Ramallah, per testimoniare l'affetto per il volontario. Fiaccolate e presidi anche in diverse città italiane, tra cui Palermo e Cagliari.
La mamma, Egidia Beretta, lo ha ricordato così: "Io e Vittorio eravamo molto uniti come idee, obiettivi e ideali, sono molto orgogliosa di lui, è sempre stato così”. (GUARDA IL VIDEO)

L’uccisione di Vik Arrigoni
- Il 36enne pacifista italiano (GUARDA LE FOTO) è stato rapito giovedì 14 aprile nella Striscia di Gaza. Il gruppo salafita che l’ha sequestrato aveva diffuso un video sul web in cui si annunciava che sarebbe stato ucciso entro 30 ore se non fossero stati rilasciati alcuni prigionieri. Purtroppo però è stato ucciso ben prima della scadenza dell’ultimatum. I miliziani salafiti lo hanno strangolato. Il cadavere è stato ritrovato riverso su un materasso, con un nastro di plastica attorno al collo, dalle forze di sicurezza di Hamas in un'irruzione notturna in un appartamento nel nord di Gaza City. La Farnesina, che ha confermato l'uccisione, ha espresso "sgomento per il barbaro assassinio".

Il ritrovamento del cadavere
- Il corpo senza vita del militante lombardo dell'International Solidarity Movement è stato riconosciuto dai suoi compagni che hanno riferito che "perdeva sangue da dietro la testa" e "sui polsi recava i segni delle manette". Si trova nell'ospedale Shifa, dove spesso Arrigoni aveva accompagnato palestinesi feriti con l'ambulanza. A segnalare l'abitazione dove lo avevano segregato i sequestratori è stato uno dei loro complici, uno dei due arrestati nell'ambito dell'indagine. Hamas sta cercando un terzo uomo, forse già fuggito in Egitto attraverso i tunnel sotto il valico di Rafah. Per il trasferimento della salma bisognerà attendere probabilmente domenica, quando sarà riaperto il valico di Erez tra Gaza e Israele.

La reazione di Hamas e dell’Anp - Fawzi Barhum, un rappresentante di Hamas, ha definito i salafiti "una banda di degenerati fuorilegge che vogliono seminare l'anarchia e il caos a Gaza". L'Anp, l’autorità nazionale palestinese, invierà una propria delegazione in Italia e ha parlato di "pagina buia per il popolo palestinese".
E' stato il primo sequestro ai danni di un cittadino straniero avvenuto nella Striscia dal 12 marzo 2007, quando era stato rapito e poi rilasciato il corrispondente della Bbc, Alan Johnston, ed è la prima volta che nell'enclave viene ucciso un ostaggio straniero.

Il messaggio di Giorgio Napolitano - In un messaggio inviato alla signora Egidia Beretta, madre della vittima e che ha detto di essere "orgogliosa" del figlio, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso "sgomento" per questa "barbarie" e ha sottolineato il proprio "più grande rispetto per il generoso impegno" di Arrigoni. "L'orrendo crimine impone che si accertino la verità e le responsabilità per quello che è accaduto", ha chiesto il Capo dello Stato.

La condanna della Casa Bianca - La Casa Bianca ha oggi condannato "nei termini più forti possibili" l'uccisione del volontario italiano Vittorio Arrigoni, "un atto di terrore senza senso e
vigliacco". Lo ha indicato all'agenzia di stampa Ansa il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca Tommy Vietor.

Le manifestazioni per ricordare Vittorio a Gaza
- "Ci sono manifestazioni e cortei in piazza a Gaza e in Cisgiordania - ha detto un'operatrice italiana - a Ramallah stanno manifestando un centinaio di persone che conoscevano ed apprezzavano Vittorio. Ma stiamo ricevendo messaggi e telefonate che esprimono solidarietà per quanto è avvenuto. L'uccisione di Vittorio ha lasciato tutti senza parole. Il nostro stato d'animo è di dolore e sgomento. Vorremmo che non si perdesse il suo lavoro e quanto ha fatto".
Da un'attivista di International Solidarity Movement (la stessa associazione per cui lavorava Vittorio), Silvia Todeschini, raggiunta dall'agenzia Misna, giunge un'altra testimonianza della gente per ricordare Vittorio: "Una tenda funebre nel bar dove spesso si recava, manifestazioni in suo ricordo, quella a cui sto partecipando in questo momento - ha detto Todeschini - raccoglie almeno un migliaio di persone strette dietro una bara di cartone avvolta dalla bandiera palestinese e da quella italiana; le persone fanno la fila, ci chiedono anche scusa, a portare la loro solidarietà i rappresentanti del governo e di tante associazioni; tra i tanti slogan quello più mi ha toccato dice 'Da Gaza a Jenin, Vittorio sei figlio della Palestina"'.

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