30 mag 2011

Lampedusa, soccorso un barcone di profughi in avaria

Lampedusa, soccorso un barcone di profughi in avaria

La Guardia Costiera e la Guardia di Finanza hanno prestato aiuto a 209 migranti, dopo il primo rifiuto di Malta a intervenire nelle sue acque territoriali. Il ministro Maroni: "La Valletta, ancora una volta, se ne è lavata le mani. L’Ue intervenga"



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Una nuova possibile tragedia è stata evitata per un soffio. Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 maggio, un barcone con a bordo 209 migranti e il motore in avaria è stato soccorso in acque internazionali dalla Guardia costiera e dalla Guardia di finanza italiane, dopo il primo rifiuto di Malta a intervenire quando il barcone, proveniente dalla Libia, si trovava in acque di sua competenza.
Intanto i 1450 immigrati sbarcati negli ultimi giorni a Lampedusa sono stati trasferiti a Manduria, in provincia di Taranto, dove potranno chiedere asilo politico. Così l'isola, anche in vista del ponte del 2 giugno, sta tornando alla normalità e comincia a ripopolarsi di turisti.

Maroni: "Malta se ne è lavata la mani. L’Ue intervenga" - Sull’episodio del mancato soccorso delle autorità maltesi però è polemica tra il governo italiano e quello della Valletta. Domenica 29 maggio il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha formalmente accusato Malta e si è rivolto alla Commissaria europea Cecilia Malstrom chiedendole di "far rispettare la competenza e il dovere d'intervento nelle rispettive zone Sar da parte di tutti i Paesi  membri, assicurando il corretto svolgimento delle operazioni di ricerca e salvataggio in mare".

L'imbarcazione con i 209 profughi, tra cui 16 donne e 9 bambini, era a 50 miglia da Lampedusa e in una zona di competenza maltese, ma le autorità della Valletta, come spesso avviene in questi casi, hanno girato la richiesta di aiuto ai colleghi italiani, che dall'isola hanno inviato due motovedette della Guardia costiera e un pattugliatore della Guardia di finanza. "L'Italia – ha sottolineato il Viminale - ancora una volta, nel primario interesse della salvaguardia della vita umana in mare, a fronte del mancato intervento da parte di Malta, ha evitato una nuova possibile tragedia".

Malta: "L’operazione era coordinata" - Il soccorso al barcone di migranti alla deriva nel Canale di Sicilia, secondo La Valletta, è stato "coordinato dalle forze armate maltesi in stretta collaborazione con le autorità italiane e tunisine". Lo sostiene un comunicato del ministero dell'Interno maltese, che ha così replicato al ministro dell'Interno italiano, Roberto Maroni. Nella nota si ammette che al momento della localizzazione il barcone con 209 migranti a bordo era in una zona di competenza maltese, ma si sottolinea che le forze armate maltesi hanno coordinato le operazioni di salvataggio e recupero e "sono state le autorità italiane, in questo caso, a chiedere se fosse necessaria la loro assistenza". "Le unità italiane partite da Lampedusa", si legge nel comunicato maltese, "erano considerevolmente più vicine al barcone in difficoltà e in una posizione migliore per una tempestiva operazione di soccorso".

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