22 set 2011

Il campanello che allontana i ladri

Il campanello che allontana i ladri

Lo connette al cellulare del proprietario, che potrà
far finta di parlare come se fosse in casa


Lo Smart bell (da Dailymail.co.uk)
Lo Smart bell (da Dailymail.co.uk)














MILANO – Una delle scene più divertenti del film Mamma ho perso l'aereo, mostrava l'invettiva di un ragazzino nel convincere i ladri di non essere solo in casa, inscenando trucchi di ogni genere. E oggi, a oltre vent'anni di distanza, è ancora un ragazzino di 13 anni a mettere a punto un sistema tecnologico che convinca i malintenzionati della presenza in casa dei proprietari. È un campanello come tutti gli altri, almeno dal di fuori, ma all'interno nasconde un chip 3G che se attivato collega il pulsante accanto alla porta al cellulare del padrone di casa. Che potrà rispondere, facendo finta di essere dall'altro lato della porta anche se si trova in ufficio o al parco giochi.
SCACCIA-LADRI – Proprio come un banale interfono, il proprietario parlerà a chi sta suonando e potrà capire chi lo sta cercando. Lo stesso sistema (formato da uno scatolotto con all'interno una sim telefonica) permette anche di mettere in scena (solo audio) momenti di normale vita casalinga, ricreando i cosiddetti «rumori bianchi» di sottofondo: una lavatrice in azione, un'aspirapolvere in movimento per casa. Tra i consigli per l'uso, si legge anche quello di dare informazioni al postino, o al ragazzo che consegna i pacchi, su dove e come lasciare eventuali oggetti in arrivo.
IL 13ENNE MILIONARIO - Il sistema, chiamato Smart Bell, è piaciuto così tanto alle aziende a cui è stato proposto che la Commtel Innovate (azienda britannica che vende accessori per la telefonia) ne ha già prodotti 20 mila esemplari, che saranno in vendita in Gran Bretagna a 40 sterline l'uno, mentre una seconda società si appresta a comprarne altri 25 mila. Il che significherà, per il conto in banca di Laurence Rook, il 13enne che ha avuto l'idea, 250 mila sterline (circa 280 mila euro) di guadagno nelle prossime settimane. Certo, il giovane quasi-magnate della telefonia britannica non ha fatto tutto da solo: ha avuto due genitori che hanno creduto nella sua idea, e la fortuna di conoscere una inventrice famosa nel mondo tech per aver vinto diversi concorsi per tecnologie innovative. È stata lei – Paula Ward – ad aiutare Laurence a mettere a punto il prototipo, e ad aiutarlo a farlo circolare. Dalla sua casa nel Surrey il 13enne promette che conserverà il denaro guadagnato per andare all'università, ma si lascia anche scappare un commento più consono alla sua età: «Wow, posso comprarci un sacco di giochi per pc».

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