1 giu 2011

Arrivato in Italia il capitano ferito a Herat

Arrivato in Italia il capitano ferito a Herat

Le condizioni di Gennaro Masino, 30 anni, si sono aggravate ed è stato necessario trasferirlo all'ospedale Celio di Roma. Lo stato di salute dell'ufficiale sarebbe comunque stabile. Intanto Karzai è nella capitale per i festeggiamenti del 2 giugno


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Il capitano dell’esercito Gennaro Masino, 30 anni, rimasto gravemente ferito all’addome nell’attentato del 30 maggio contro il Prt (Provincial reconstruction team) di Herat, nell’Ovest dell’Afghanistan, è arrivato questa notte a Ciampino ed è stato subito trasportato all’ospedale militare del Celio, dove si trova in rianimazione. Nello stesso policlinico sono ricoverati anche i soldati italiani coinvolti in un attentato in Libano pochi giorni fa. Hanno ricevuto la visita del capo di Stato maggiore Biagio Abrate. Le condizioni dell’ufficiale in missione a Herat, originario di Paterno, in Basilicata, e in servizio presso il 132esimo reggimento artiglieria “Ariete” di Maniago, vicino a Pordenone, vengono definite gravi ma stabili. L’aggravamento della sua situazione nelle ultime ore ha richiesto il trasferimento in Italia. Un altro dei cinque militari feriti dovrebbe partire da Herat per l’ospedale americano di Ramstein, in Germania, per accertamenti più approfonditi.

Nell’Aghanistan orientale invece un altro soldato della missione Nato Isaf è rimasto ucciso durante un attacco degli insorti. I militari stranieri morti in Afghanistan dall’inizio dell’operazione Enduring Freedom nel 2001 sono ora 2.501, mentre dall’inizio dell’anno sono 220. Intanto il presidente afghano Hamid Karzai è partito da Kabul per Roma, dove parteciperà alle celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità di Italia ed avrà colloqui con le massime autorità dello Stato e del governo italiani. La visita di Karzai, che è accompagnato dai ministri degli Esteri Zalmai Rasul e delle Finanze Omar Zakhilwal, durerà due giorni, durante i quali sono previsti incontri con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e con il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi.

Le forze Isaf hanno inoltre arrestato uno dei responsabili del Movimento islamico dell’Uzbekistan e vari suoi collaboratori in una operazione notturna realizzata nel distretto di Mazar-e-Sharif, nella provincia settentrionale di Balkh. Il responsabile catturato avrebbe fornito appoggio al gruppo che il 28 maggio 2011 ha realizzato l’attentato nella sede del governo della provincia di Takhar in cui sono morti, tra gli altri, due generali afghani e sono rimasti feriti il governatore Abdul Jabar Taqwa ed il capo del Comando regionale settentrionale dell’Isaf, il generale tedesco Markus Kneip.

Un altro allarme che riguarda l’Afghanistan arriva dall’Unicef, l’organismo dell’Onu che si occupa della protezione dell’infanzia. Per l’Unicef, il Paese continua a essere uno dei più pericolosi per la vita di un bambino. In occasione della Giornata internazionale dei bambini, il rappresentante Unicef in Afghanistan, Peter Crowley, ha detto: “Sono prevedibili un incremento degli scontri e una maggiore sofferenza ora che comincia la nuova ‘stagione dei combattimenti’ in Afghanistan, che avrà come risultato altre sofferenze per i bambini di questo paese. Il conflitto ha un impatto su ogni aspetto della vita dei piccoli”.

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