7 giu 2011

Batterio killer, la Ue decide sugli aiuti

Batterio killer, la Ue decide sugli aiuti

L’ipotesi è di un fondo di 150 milioni di euro ma per il ministro Romano non bastano. In Germania sarebbe cresciuto il numero delle vittime provocate dall’epidemia mentre in Lussemburgo si cercano le misure per aiutare gli agricoltori in difficoltà







Sarebbero più di venti in Germania le vittime provocate dal batterio E. Coli. Gli ultimi due decessi attribuiti dalle autorità all'epidemia sono quello di una 88enne e di una 74enne in Bassa Sassonia. La prima è morta il 31 maggio, la seconda il primo giugno.
E mentre nei laboratori si continua a studiare l'origine del batterio, in Lussemburgo l’Unione Europea cerca le misure per arginare i danni collaterali, cioè quelli all’economia, dovuti alla psicosi del batterio.

La proposta dell'Ue
- Centocinquanta milioni di euro per aiutare gli agricoltori europei le cui vendite sono in caduta libera dopo l'epidemia del batterio killer: è la proposta della Commissione Ue ai ministri dell'Agricoltura dei 27 che si riuniscono a Lussemburgo, in una riunione straordinaria proprio per decidere il piano di aiuti ai coltivatori. Le misure interessano gli agricoltori spagnoli, accusati inizialmente dalle autorità tedesche come responsabili dell’epidemia, ma anche quelli italiani, scesi in piazza con manifestazioni da Milano a Latina: a Fondi, davanti all'ingresso del più grande mercato ortofrutticolo italiano (Mof), sono stati distribuiti direttamente ai consumatori i prodotti ortofrutticoli invenduti a causa della psicosi che coinvolge 300mila imprese nazionali che garantiscono proprio in questa stagione lavoro per 50 milioni di giornate: una manifestazione a sostegno della richiesta italiana di risarcimento per i 100 milioni di euro di danni subiti dal Made in Italy alimentare.

Il ministro Romano: "Misure insufficienti" - Secondo il ministro alle Politiche agricole Saverio Romano, però, le misure di sostegno agli agricoltori proposte dalla Commissione Ue potrebbero essere "insufficienti". "Temo che siano insufficienti - ha detto - e che se la crisi continua saremo chiamati nuovamente a discuterne".

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