18 giu 2011

Cisl e Uil: "Senza riforma del fisco, governo a casa"

Cisl e Uil: "Senza riforma del fisco, governo a casa"

Manifestazione congiunta dei due sindacati. Bonanni: "Questo è un ultimatum all'esecutivo". Angeletti: "E ora di farla finita di prendere i soldi a lavoratori dipendenti e pensionati per garantire gli sprechi della casta".



Cisl e Uil unite nel chiedere immediatamente al governo la riforma del fisco. Altrimenti, dicono, questa maggioranza può andare a casa. A Roma, nel corso di una manifestazione congiunta, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti dichiara secco dal palco: "Se il Governo non fa la riforma fiscale se ne può andare a casa". Angeletti ha proseguito, sottolineando che "è ora di farla finita, di mettere le mani nelle tasche dei lavoratori dipendenti e dei pensionati" e che l'attuale sistema "garantisce sprechi e privilegi per la casta e per chi dichiara 10 mila euro di reddito e poi è proprietario di barche e case". Per il leader della Uil "o questo Governo fa sul serio un atto di giustizia oppure non c'e' bisogno che sopravviva".

"Bisogna anche aiutare le imprese che fanno onestamente il proprio lavoro e che, anziché usare i guadagni per comperare ville all'estero o automobili non italiane, re-investono i soldi in azienda" ha  ribadito iAngeletti. "Siamo favorevoli per queste azienda alla riduzione del carico fiscale", ha spiegato il leader della Uil il quale inoltre ha sollecitato una tassazione più elevata per "tutti i redditi che non sono da lavoro e che o non pagano le tasse e ne pagano poche": "è uno scandalo, se vendi e compri azioni paghi solo il 12% di tasse, per il lavoro almeno il 30%".

Sulla stessa linea Raffaele Bonanni, secondo cui "se non ha un piccolo barlume di senso, dopo quello che è successo, o si fa la riforma del fisco o lo diciamo chiaro e forte è meglio che il governo vada via nell'interesse di tutti". Questo, sottolinea Bonanni, "è un ultimatum al governo" sollecitato, inoltre, a dare un deciso taglio alla spesa improduttiva e a non toccare, invece, la spesa sociale. "Non si azzardassero a portare una manovra senza un fortissimo ridimensionamento della spesa improduttiva e inefficiente". Il leader della Cisl chiede inoltre un impegno sempre più forte nella lotta all'evasione fiscale e boccia le misure contenute  nel decreto legge sviluppo, che prevedono un "allentamento" delle ganasce fiscali: "Siamo contrarissimi a questo e vorremmo che tutta la politica reagisca. E' il gioco di chi non vuole disturbare gli evasori".

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