28 feb 2011

Mike, mitomani o consegna fallita?

Mike, mitomani o consegna fallita?

Si indaga sugli sms inviati al parroco

Vogliamo 300mila euro in banconote di piccolo taglio”. “Seguite le nostre istruzioni o ne faremo scempio”. Sono gli sms arrivati a Don Mauro Pozzi, parroco di Dagnente, una settimana dopo la scomparsa della salma di Mike Bongiorno. Messaggi inviati da cabine telefoniche, una maniera abbastanza inusuale per inoltrare sms. Gli investigatori ora li stanno esaminando per tentare di risalire al mittente.

Le istruzioni per pagare il riscatto e ritrovare la bara del presentatore tv erano arrivate sul telefonino di Don Mauro che aveva risposto con un messaggio cifrato su un giornale di annunci. Il 16 febbraio era il giorno stabilito per la consegna del riscatto. Il parroco partito da solo da Dagnente, prima era andato a Milano, poi a Torino dove in una stazione aveva recuperato una busta con le restanti istruzioni. Una volta aperta, aveva scoperto che i misteriosi rapitori si stavano prendendo gioco di lui. In sei pagine avevano scritto cose senza senso, contraddicendosi rispetto ai messaggi inviati in precedenza e chiudendo la lettera con toni sarcastici: “Un disegno antiscemo”.

Su questa vicenda il parroco ora nega di aver tentato di riportare nel cimitero di Dagnente la salma di Mike Bongiorno. “Sono tutte fantasie, non sono mai stato in nessun posto”, afferma. Ma gli inquirenti sanno di quel viaggio, finito male, e ora indagano. E intanto la famiglia è sempre pronta a pagare perché vuole riportare Mike nel luogo dov’è stato sepolto.

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