28 feb 2011

Yara, attesa per l'autopsia

Yara, attesa per l'autopsia

Si cercano le prime risposte al giallo

Si terrà oggi a Milano l'autospia sul cadavere di Yara Gambirasio. L'equipe di esperti, guidata dall'anatomopatologa milanese Cristina Cattaneo, potrà fornire le prime risposte su come e quando è morta la 13enne. Da un primo esame autoptico, svolto sul luogo del ritrovamento, sarebbero emerse sei ferite sulla schiena, sul collo e su un polso, compatibili con quelle di un'arma da taglio. Domenica la salma è stata riconosciuta dai genitori.

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Nel campo solo ricerche marginali
Nel campo dove è stato trovato il cadavere di Yara, le ricerche erano state compiute, ma secondo alcune indiscrezioni, non in modo particolarmente approfondito. Il particolare emerge dagli accertamenti in corso da parte degli inquirenti che devono capire esattamente chi abbia condotto le ricerche nell'area incolta dove sono stati trovati i resti, in quale data e con quale metodologia. "Non si tratta di gettare la croce su nessuno, sia ben chiaro" dice un investigatore. Ma il particolare è fondamentale per capire se Yara possa essere stata abbandonata lì da tempo o più di recente.

I genitori dei compagni di scuola: "Senza parole"
Nessuna voglia di parlare, silenzio e riservatezza. Ancora scossi dalla notizia della morte di Yara Gambirasio, i genitori dei ragazzini che frequentano la scuola media delle suore Orsoline di Bergamo sono entrati nel cortile dell'istituto a testa bassa, tenendo i figli per la mano. ''Non ci sono parole'', e ancora ''è un dolore troppo grande'', sono le brevi frasi che hanno ripetuto alcuni dei genitori, entrando e uscendo dalla scuola prima dell'inizio delle lezioni.

Parla l'uomo che ha trovato il corpo
Parla per la prima volta Ilario Scotti, l'uomo che sabato pomeriggio ha trovato nelle campagne della Bergamasca il cadavere di Yara Gambirasio. "Mi sono addentrato nel campo per recuperare il mio aeroplanino - racconta a L'Eco di Bergamo -. Quando l'ho trovato ho notato qualcosa fra le sterpaglie. La prima impressione è di aver visto un mucchio di stracci buttati lì da qualcuno. Ma appena mi sono reso conto che era una persona ho chiamato il 113". Leggi l'articolo.

Fiori sul banco di scuola
Un mazzo di fiori sul banco vuoto e ancora tanti messaggi d'affetto. Così i compagni di Yara Gambirasio hanno voluto ricordare la tredicenne uccisa e abbandonata in un campo a pochi chilometri da casa. Ad accogliere alunni e genitori all'entrata della scuola media delle Orsoline, la preside, suor Carla Lavelli. "Chi commesso un atto del genere dovrebbe ritrovare la propria umanità e costituirsi", ha detto.

Yara avrebbe tentato di ribellarsi
Qualche filo d'erba strappato tra le mani e le ferite sul polso. Sono questi gli elementi che farebbero pensare a un ultimo disperato tentativo di ribellarsi al suo omicida da parte di Yara Gambirasio.

In tasca manca il cellulare
I vestiti trovati indosso a Yara sono gli stessi che la ragazzina portava la sera della scomparsa. Tra i capelli l'elastico rosso e in tasca le chiavi di casa e l'iPod. All'appello manca solo il telefono cellulare. Nelle tasche, infatti, sono state rinvenute solo la sim card e la batteria del cellulare. Chi ha ucciso Yara si è preoccupato di non rendere rintracciabile il cadavere, dividendo il telefono in pezzi.

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