28 feb 2011

Processo Mediaset, premier contumace «I legali mi impediscono di andare»

Processo Mediaset, premier contumace
«I legali mi impediscono di andare»

Berlusconi forse in aula l'11 aprile
Ghedini: «Ci impediscono di difenderci»

ROMA - Il premier Silvio Berlusconi è stato dichiarato contumace, perché non presente in udienza, dai giudici alla ripresa del processo Mediaset in corso a Milano. I difensori del premier non hanno presentato alcun legittimo impedimento per l'udienza odierna. Il processo in cui è imputato fra gli altri Berlusconi riguarda presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv Mediaset.

«Come sempre io voglio andare. I miei avvocati me lo impediscono», ha detto il premier. «Proprio Ghedini - ha però aggiunto - mi ha detto che oggi c'era il posizionamento delle udienze e quindi non era necessaria la mia presenza».

«Dobbiamo riprendere le fila di una complicata istruttoria». Con queste parole, il presidente del collegio della prima sezione penale, Edoardo D'Avossa ha dato il via ai lavori per la ripresa del processo. Successivamente D'Avossa ha fatto l'appello delle parti, dichiarando la contumacia, tra gli altri, di Berlusconi, non presente in aula e che non ha presentato istanza di legittimo impedimento.

Il processo è poi stato rinviato al prossimo 11 aprile data compatibile anche con gli impegni del premier. Il processo riprenderà con l'audizione dei testi della difesa di una degli imputati. Inoltre i giudici hanno stabilito che le difese entro il 31 marzo debbono presentare le liste dei loro testimoni «ai fini di consentire al tribunale di ridurre - come ha letto il presidente in aula - le liste abbondanti e superflue».

«È verosimile che l'11 aprile il presidente Berlusconi sarà in aula», ha detto uno dei difensori del premier, l'avvocato Niccolò Ghedini. «Non è nostra intenzione fare prescrivere i presunti reati, ma la nostra intenzione è fare il processo ed avere la possibilità di difenderci», ha aggiunto Ghedini, che ha criticato duramente l'ordinanza letta oggi dai giudici in aula con la quale si chiede alle difese di "sfoltire" le liste dei loro testimoni. «Oggi il tribunale ci ha detto di ridurre i testi delle difese - ha chiarito Ghedini - se questo è il giusto processo».

«Se ci impediranno di difenderci - ha proseguito l'avvocato - ci troveremo di fronte a una situazione di eccezionale gravità». Ghedini ha rimarcato il fatto che «dopo sei anni di processo con i testi del pm, oggi il tribunale ci dice che dobbiamo ridurre quelli della difesa. Come si può fare un processo solo con i testi dell'accusa?». Ghedini ha sottolineato che la stessa situazione si è verificata nel processo Mills: «Abbiamo presentato una lista con sessanta testi - ha chiarito - e ce ne hanno dati soltanto tre». Ed ha concluso: «Se ci daranno i nostri testimoni faremo il processo».

Longo: i processi li vinciamo. «Non sono preoccupato per nessuno dei quattro processi, perché li vinciamo», ha detto l'altro legale del premier, l'avvocato Piero Longo. «Sono tredici anni che assistiamo Berlusconi - ha spiegato l'avvocato - e non è stato mai condannato». Dunque, ha proseguito il legale, «non sono preoccupato» per i 4 procedimenti a carico del premier: quello sulla compravendita dei diritti tv Mediaset, quello MediaTrade, il processo Mills e quello sul caso Ruby, che vede imputato il premier per concussione e prostituzione minorile.

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