27 feb 2011

Unicef, 88% vive in paesi in via di sviluppo. 150 milioni sfruttati

Unicef, 88% vive in paesi in via di sviluppo. 150 milioni sfruttati

Questi i dati dal rapporto "La condizione dell'infanzia nel mondo 2011 - adolescenza. Il tempo delle opportunità" presentato in anteprima a Roma al presidente della conferenza episcopale, card. Angelo Bagnasco.

Unicef, 88% vive in paesi in via di sviluppo. 150 milioni sfruttati

Bambini

ROMA - Se l'88% degli adolescenti vive ormai nei paesi in via di sviluppo, almeno 150 milioni di loro sono ancora sfruttati lavorativamente. Questi alcuni dei dati emersi è quanto emerge dal rapporto Unicef "La condizione dell'infanzia nel mondo 2011 - adolescenza. Il tempo delle opportunità”, presentato in anteprima a Roma al presidente della conferenza episcopale, card. Angelo Bagnasco. "Attualmente circa 150 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni sono impegnati nel lavoro minorile, e l'incidenza di questo fenomeno risulta maggiore nell'africa sub-sahariana", riferisce l'Unicef che rilancia alcune sue stime secondo le quali "in tutto il mondo sono più di un milione i bambini detenuti dalle forze dell'ordine".

DISOCCUPAZIONE. Sempre in tema di lavoro, l’Unicef nel suo rapporto pone poi l'attenzione sulla questione disoccupazione notando come quella giovanile, nel 2009, ha toccato in tutto il mondo gli 81 milioni. "Nel 2008, i giovani avevano probabilità quasi tre volte maggiori di essere disoccupati - si fa notare - rispetto agli adulti, e pativano in maniera sproporzionata la mancanza di un lavoro decoroso". "Prospettive economiche incerte, alti livelli di disoccupazione, crisi umanitarie, aumento dei conflitti, cambiamento climatico, degrado ambientale e rapida urbanizzazione": questi, quindi, per l'Unicef i principali problemi che anche i governi debbono affrontare per serie politiche giovanili.

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