30 mar 2011

La guerra in Libia raccontata dal basso. VIDEO



La guerra in Libia raccontata dal basso. VIDEO

La rivolta contro Gheddafi può essere vista attraverso gli obiettivi, malfermi e non sempre attendibili, di reporter improvvisati. Che offrono comunque uno spaccato del dramma tra scene belliche e quotidianità. GUARDA I FILMATI


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Una dimostrazione di donne libiche che, affermano, continueranno a cantare “fino a che la melodia non diventerà più dolce”. Un gruppo di ribelli che mostra orgoglioso l'artiglieria sottratta (anche grazie agli interventi aerei della coalizione) alle truppe leali a Gheddafi, un minareto che crolla. E poi, presunti cecchini che sparano dai tetti di Misurata e le strade deserte di Ajdabiya abbandonata dalla popolazione per sfuggire ai cannoneggiamenti delle truppe del rais.

Sono questi alcuni dei video caricati in rete e realizzati da testimoni diretti e non professionali che mostrano la guerra in Libia da un'angolazione e con un taglio diversi rispetto a quelli dei media tradizionali. Sfuocati, tremolanti, poco attendibili e difficilmente verificabili offrono, pur con tutte le cautele del caso, tasselli importanti per chiunque desideri una maggiore conoscenza degli eventi. Questo anche grazie all'attività di selezione e traduzione di progetti come Global Voices e Alive in Libya che aiutano a superare la barriera linguistica e offrono contesto al materiale grezzo raccolto dalla rete.

"Stiamo vivendo in uno stato di paura". A dirlo (minuto 1.58), mentre mostra le dita della mano in segno di vittoria, è un ragazzo di Ajdabiya, 154 chilometri da Bengasi, riconquistata dai ribelli il 26 marzo scorso dopo un'offensiva aerea della coalizione. Un video, datato 23 marzo e girato per lo più da una macchina, mostra l'atmosfera irreale, le strade deserte, le saracinesche abbassate e le case distrutte di una città fantasma, abbandonata dalla popolazione in vista degli scontri.

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