1 mar 2011

Libia, frenata Usa su intervento

Libia, frenata Usa su intervento

Nato più propensa a missione aerea

Mentre Gran Bretagna e gli alleati della Nato stanno progettando di inviare aerei da guerra in Libia e armi ai ribelli per abbattere il regime del Colonnello Muammar Gheddafi, arriva, per certi versi inaspettata, la frenata Usa. Il presidente Obama torna a condannare le violenze e la repressione ma appare più cauto su un intervento militare. Proseguono frenetici i contatti con gli altri leader occidentali.
Sono tra i 40 e i 60mila i profughi al confine con la TunisiaSarebbero circa 40-60.000 le persone attualmente ammassate al confine tra Libia e Tunisia. Secondo l'Alto commissariatodell'Onu per i rifugiati (Unhcr) ogni giorno circa 12-15.000 profughi passano il confine. Dall'inizio della crisi libica sarebbero 80mila le persone fuggite in Tunisia. Diverse le stime dei funzionari della dogana tunisina, secondo cui i profughi che hanno passato la frontiera sarebbero già oltre 180.000.

Ue, 11 marzo vertice straordinarioUn vertice straordinario Ue dedicato alla crisi libica e nei Paesi del Nord Africa potrebbe tenersi a Bruxelles l'11 marzo, in concomitanza con quello dei Paesi membri dell'Eurozona già ufficialmente convocato. La notizia, non ancora ufficiale, è data come "molto probabile" da fonti europee.

Cremlino: colonnello cadavere politicoIl leader libico Gheddafi è ''politicamente morto'' e ''non ha più posto nel mondo civilizzato". Lo ha dichiarato una fonte del Cremlino secondo il quale se ne deve andare. "L'uso della forza militare contro il proprio popolo - hanno dichiarato dal Cremlino - è inaccettabile". Lo ha riferito l'agenzia Interfax.

Gb, "abbattere aerei del raìs"La Gran Bretagna, in coordinamento con gli alleati della Nato, sta apprestando i piani per mandare caccia Typhoon della Raf in Libia e per armare le forze di opposizione al regime di Muammar Gheddafi. Il premier David Cameron - ha scritto il Times - è andato oltre le posizioni dei suoi colleghi occidentali ordinando al capo di stato maggiore Generale Sir David Richards di predisporre i piani per la no-fly-zone sullo spazio aereo libico. I caccia britannici avrebbero il mandato di abbattere qualsiasi aereo libico che Gheddafi usi per bombardare il suo popolo.

Immigrazione, situazione critica
L'Unhcr, l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati, ha fatto sapere che la situazione al confine libico con la Tunisia sta raggiungendo un livello di criticità elevato dopo che 70-75 mila persone sono fuggite dalle violenze esplose in Libia a partire dallo scorso 20 febbraio.

L'Ipotesi della Nato: no fly-zoneL'offensiva delle forze fedeli al leader libico Muammar Gheddafi ha impedito finora ai rivoltosi di raggiungere Tripoli e cacciare il colonnello ma dopo il summit di ieri a Ginevra si fa più concreta l'ipotesi di un intervento Nato, con, tra le varie misure, la creazione di una no-fly-zone. Per quanto riguarda gli scenari futuri, gli Usa non escludono l'"esilio" di Gheddafi, un'ipotesi questa su cui il premier italiano Berlusconi invita alla "cautela".

A Roma si valuta oggi congelamento beni GheddafiSempre a Roma, presso il ministero del Tesoro, si riunisce oggi il comitato per la Sicurezza Finanziaria che dovrà valutare la modalità del congelamento dei beni libici in Italia. Per l'Unhcr la situazione alla frontiera tra Libia e Tunisia ha ormai raggiunto una soglia critica col passaggio in Tunisia di oltre 70mila persone in fuga dalla guerra civile.

Tripoli sostituisce ambasciatore in UsaLa Libia ha sostituito il suo rappresentante negli Stati Uniti, dopo che l'ambasciatore Ali Aujali ha deciso di sostenere la rivolta contro il leader Muammar Gheddafi. Lo ha annunciato il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Philip J. Crowley, spiegando che Aujali "non rappresenta più gli interessi libici negli Stati Uniti" e che Tripoli ha nominato al suo posto "un incaricato d'affari dell'ambasciata".

Regime: dietro rivolta c'è Cameron
"David Cameron è dietro le proteste che stanno attraversando il mondo arabo". E' l'accusa lanciata dal regime libico. Un portavoce del ministro dell'Informazione, Khaled al Koabi, citato da Skynews, ha affermato di avere sufficienti informazioni per affrermare che il governo di David Cameron "ha intenzione di portare avanti alcune attività che possono creare un clima di instabilità in alcuni regimi arabi". Koabi si è appellato "alla società britannica e alla Camera dei Comuni affinché faccia dei passi per arginare l'azione del premier per evitare di trovarsi in situazioni simili all'Iraq nel 2003".

Due passanti uccisi a MisurataLe forze fedeli a Muammar Gheddafi hanno attaccato la città di Misurata, a Est di Tripoli, controllata dall'opposizione e hanno ucciso almeno due persone e ferito gravemente una terza. Lo riferiscono testimoni secondo i quali i combattenti pro-Colonnello hanno aperto il fuoco sui passanti.

Intervento militare internazionale prematuro
"E' decisamente prematuro" parlare di coinvolgimento militare della Nato e di altre organizzazioni internazionali per la Libia. Lo ha detto l'ambasciatrice Usa all'Onu, Susan Rice.

"Asilo a Gheddafi in Italia? Frattini lo esclude"Non esiste alcuna possibilità che l'Italia possa concedere una sorta di asilo a Muammar Gheddafi. Lo ha chiarito il ministro degli Esteri, Franco Frattini, all'emittente araba Al Jazeera. E' un'idea che "non prendiamo neanche in considerazione" e quindi è "da escludere", ha risposto a chi gli chiedeva se l'Italia, visti gli stretti rapporti avuti con il colonnello, stesse pensando a "misure di salvaguardia" per il leader.

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