22 apr 2011

La Siria non trova pace, ancora scontri e vittime

La Siria non trova pace, ancora scontri e vittime

Venerdì di preghiera e manifestazioni anti regime. Almeno dieci morti nei cortei contro Bashar al-Assad. Migliaia di persone sono scese in piazza in diverse città del Paese intonando slogan a favore della libertà


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(in fondo all'articolo tutti i video sulle proteste in Siria e in Giordania)

E' di almeno 10 morti, compreso un bambini di 11 anni, e decine di feriti il bilancio delle
più massicce manifestazioni anti-regime che si siano mai tenute in Siria, nonostante le misure distensive varate idal presidente Assad. Lo hanno riferito attivisti e testimoni alla stampa. In tutta la Siria, decine di migliaia di manifestanti sono tornati in piazza dopo la preghiera, nella giornata ribattezzata in rete dall'opposizione il 'Venerdi' santo' per unire musulmani, cristiani e curdi nella protesta. Cortei contro il regine di Bashar Assad sono stato segnalati a Damasco, Aleppo, Deraa, Homs, Banias, Qamishli, e in alcune province remote del Paese.

Gli attivisti hanno riferito di dimostrazioni anche a Douma, vicino a Damasco, e nelle cittadine orientali di Deir al-Zor e Qamishli, nonostante la decisione di Assad di togliere lo stato di emergenza, un richiesta centrale nelle proteste che vanno avanti da un mese.
Un testimone ha detto a Reuters al telefono che le forze di sicurezza hanno sparato lacrimogeni su Midan, un distretto poco fuori dalle mura della Citta vecchia di Damasco.
"C'erano oltre 2.000 manifestanti e ora centinaia sono tornati a raggrupparsi", ha detto il testimone, mentre in lontananza si sentiva scandire lo slogan "il popolo vuole rovesciare il regime".

Oltre 220 manifestanti sono stati uccisi da quando sono iniziate le proteste a favore della democrazia lo scorso 18 marzo a Deraa, nel sud, compresi 21 manifestanti uccisi questa settimana a Homs, secondo le associazioni umanitarie.
In vista delle preghiere del venerdì, che finora hanno attirato grosse proteste contro il governo del presidente Bashar al-Assad, l'esercito siriano è stato dispiegato a Homs e la polizia ha approntato dei posti di blocco nella capitale.
Dopo la fine delle preghiere a Deraa, diverse migliaia di manifestanti si sono raggruppati intonando slogan contro Assad, come "il popolo siriano non sarà soggiogato. Va' via dottore (Assad), calpesteremo te e il tuo sanguinario regime".

Il decreto con cui ieri Assad ha tolto lo stato di emergenza, imposto dal suo partito Baath quando salì al potere con un golpe 48 anni fa, è considerato simbolico dall'opposizione.
"Le riforme avranno senso solo se i servizi di sicurezza siriani smetteranno di sparare, arrestare e torturare i manifestanti", ha detto Joe Stork, vice direttore del gruppo Human Right Watch in Medio Oriente. Le autorità hanno accusato gruppi armati, infiltrati e organizzazioni militante sunnite di provocare le violenze sparando sui civili e sulle forze di sicurezza.

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