11 set 2011

Berlusconi dice no ai pm: "Mio dovere è andare a Bruxelles"

Berlusconi dice no ai pm: "Mio dovere è andare a Bruxelles"

Il premier era atteso dai magistrati di Napoli per essere ascoltato a proposito della presunta estorsione di cui sarebbe stato vittima. Ma l'incontro è saltato a causa di impegni in Europa. E sulle Borse spiega: "I mercati vanno per conto loro"






Niente incontro, martedì 13 settembre tra Silvio Berlusconi e i magistrati napoletani. Ma dietro l'appuntamento con i vertici europei che ha fatto saltare l'appuntamento, assicura il premier, non c'è alcuna volontà di dribblarare i pm: "Ho cercato di andare lunedì, ma non è stato possibile e gli appuntamenti sono stati fissati martedì", ha detto lasciando dopo la mezzanotte di sabato la festa per il matrimonio di Brunetta, a proposito degli incontri con Barroso e Van Rompuy. E ha aggiunto: "Credo sia mio dovere recarmi a Bruxelles e Strasburgo per questi incontri"

Quanto alla reazione dei mercati, Berlusconi torna a mostrarsi scettico: "I mercati vanno per conto loro. Mio padre - ricorda - diceva che le Borse sono come un orologio rotto che segnano l'ora giusta due volte al giorno. Tra mercati ed economia reale c'è una bella differenza".
Ma è il caso dell'incontro con i pm a tenere banco sulle prime pagine di tutti i giornali italiani (guarda nel video in alto la rassegna stampa).

La Stampa: "Un memoriale per difendersi da Woodcock" -
"Berlusconi va in Europa per schivare i pm, questo è sicuro", scrive su La Stampa Ugo Magri che spiega: "Vorrebbe cavarsela, il Cavaliere, con un memoriale. Qualche pagina per illustrare ai pm la sua verità: da Tarantini niente ricatto, l'aiuto da 850 mila euro fu generoso e spontaneo". Aggiunge il quotidiano di Torino: "Più della minaccia di manette seduta stante, casomai gli si allungasse il naso, Silvio teme se stesso, quello che potrebbe uscire dalla sua bocca quando si trovasse davanti Woodcock".

La Repubblica: "La trasferta-rifugio che imbarazza la Ue" -
Stesso tono per La Repubblica secondo cui "la sollecitudine per evitare l'incontro con i pm di Napoli ha rischiato di ficcare il premier in un serio caso internazionale". Il motivo? "Il galateo comunitario - si legge sul quotidiano - impone ai capi di governo in visita a Strasburgo di presentarsi davanti al Parlamento riunito in seduta plenaria. Un'audizione in piena regola insomma, che avrebbe tuttavia messo il premier di fronte a personaggi poco duttili, come il capogruppo dei socialisti Martin Schulz".

Il Giornale: "E' una trappola" - "I conti non tornano", secondo Il Giornale. Basta leggere le carte di questa indagine-lampo - scrive il quotidiano della famiglia Berlusconi - per accorgersi che non solo i pm vesuviani non hanno alcuna competenza a indagare e, dunque, nemmeno a interrogare il presidente del Consiglio, ma anche le prove sul patto criminale ai danni di Berlusconi sono tutt'altro che granitiche".

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