1 mar 2011

Istat, nel 2010 cresce il Pil:+1,3%

Istat, nel 2010 cresce il Pil:+1,3%

Conti pubblici, in calo il deficit

Buone notizie per i conti pubblici italiani. Secondo quanto reso noto dall'Istat, nel 2010 il Prodotto Interno Lordo è infatti cresciuto dell'1,3% a fronte del calo del 5,2% registrato nel 2009, rivisto da -5%. Dai dati emerge inoltre che il deficit/Pil nel 2010 è stato pari al 4,6%, valore inferiore a quello registrato nell'anno precedente (5,4%). Il debito pubblico sale invece di circa tre punti percentuali al 119% del Pil.
Nel 2010 il valore del Pil ai prezzi di mercato - ha spiegato l'Istat - è stato pari a 1.548.816 milioni di euro correnti. L'incremento rispetto al 2009 è pari all'1,9%. In termini di volume la crescita è stata dell'1,3%, la quale fa seguito alle riduzioni rilevate nei due anni precedenti (-1,3% nel 2008 e -5,2% nel 2009).

Tale aumento è stato accompagnato da una crescita del 10,5% delle importazioni di beni e servizi, il che ha portato al 3,1% l'incremento delle risorse disponibili. Dal lato degli impieghi si evidenzia una crescita in termini di volume dello 0,6% dei consumi finali nazionali, con variazioni dell'1,0% per la spesa delle famiglie residenti e delle Istituzioni sociali private (Isp), e del -0,6% per la spesa delle Amministrazioni pubbliche. L'incremento dei consumi privati interni è stato pari all'1,0%. Gli acquisti all'estero dei residenti sono diminuiti del 4,1%, mentre le spese sul territorio italiano effettuate da non residenti sono aumentate dello 0,2%.

Gli investimenti fissi lordi hanno mostrato una ripresa del 2,5%, con variazioni positive per i macchinari e attrezzature (+11,1%), i mezzi di trasporto (+8,5%) e i beni immateriali (+1,4%). Ancora in diminuzione risultano, invece, gli investimenti in costruzioni (-3,7%). Le esportazioni di beni e servizi hanno segnato un aumento del 9,1%.

Nel 2010 il deflatore del Pil è aumentato dello 0,6%. Quello della spesa delle famiglie residenti è cresciuto dell'1,5%, mentre quello dei consumi interni è aumentato dell'1,4%. Infine, la crescita del deflatore degli investimenti fissi lordi è stata dell'1,5%. La ragione di scambio con l'estero ha registrato un peggioramento rispetto all'anno precedente: l'aumento dell'8,6% dei prezzi all'importazione di beni e servizi, infatti, è stato accompagnato da una crescita del 4,9% dei prezzi all'esportazione. Dal punto di vista della formazione del prodotto, il valore aggiunto in volume è aumentato nei settori dell'agricoltura, silvicoltura e pesca (+1,0%), dell'industria in senso stretto (+4,8%) e dei servizi (+1,0%), mentre è risultato ancora in flessione nel settore delle costruzioni (-3,4%). Un contributo negativo alla variazione del Pil è venuto dalla domanda estera netta (-0,4 punti percentuali).

I prezzi tornano a correre: inflazione ai massimi dal 2008E' record per l'inflazione a febbraio: secondo i calcoli provvisori dell'Istat l'indice corre al 2,4%, con una crescita dello 0,3% rispetto a gennaio. Si tratta di un nuovo record, visto che l'ultima volta che è stato toccato un livello piùalto (2,7%) era nel novembre 2008. Sul dato hanno pesato gli aumenti dei beni alimentari e dei carburanti.
In particolare, spiega l'Istat, il prezzo della benzina è aumentato dello 0,8% su base mensile, con una crescita annua dell'11,8%. Sale anche il gasolio per riscaldamento (+1,8% su mese e +17,2% sull'anno). E corrono infine pure i prezzi dei beni alimentari: in particolare il pane aumenta dello 0,3% sul mese dell'1,2% sull'anno. Vola anche la frutta fresca, che in un mese è salita dell'1,8% e del 2,4% rispetto al febbraio 2010.

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